Nel mirino degli anarchici per aver condannato una 76enne: a Bari giudice finisce sotto scorta

È da alcuni giorni sotto scorta la giudice del tribunale di Bari, Angelica Passarella, finita nel mirino degli anarchici baresi per aver redatto una misura a carico di una donna anziana, madre di uno di loro, accusata di stalking condominiale.

Subito dopo il provvedimento, per le strade di Bari, su diversi muri della città, erano comparse scritte con la vernice rossa che inneggiavano alla liberazione di Alfredo Cospito e accusavano la giudice di aver “ucciso” la signora Lina: «La giudice Passarella sta ammazzando una donna di 76 anni, Lina libera subito» era una di queste. E ancora: «Giudice Passarella assassina».

In difesa della signora Lina erano anche scesi in mobilitazione, organizzando un presidio difronte a Palazzo di giustizia, in via Dioguardi, con striscioni che replicavano le stesse frasi. A tenere gli striscioni erano i componenti di un gruppo di giovani anarchici, con base a parco Rossani.

Uno di loro è tuttora imputato nel processo a cinque persone, accusate di essersi scagliati, con calci e pugni, contro carabinieri e polizia che li controllavano, durante una manifestazione di risposta all’aggressione messa a segno da componenti di Casapound nel settembre 2018.

Le scritte e il picchetto fuori da palazzo di giustizia hanno indotto il Viminale a organizzare, almeno per il momento, un servizio di tutela per la giudice. Nei giorni scorsi, intanto, il tribunale del riesame ha concesso alla signora Lina i tanto richiesti arresti domiciliari. Una decisione che potrebbe in qualche modo mettere fine alle minacce e calmare gli animi accesi degli ultimi tempi.

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