Non fu un incidente stradale ma un omicidio di mafia quello in cui perse la vita Luciano Lotito, investito e ucciso il 24 luglio scorso a Pignola, nel Potentino.
È quanto emerso dalle indagini condotte dalla Procura del capoluogo lucano.
Polizia e carabinieri, in un’operazione congiunta partita all’alba di oggi, hanno fermato Michele Sarli in esecuzione a un decreto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di della Procura della Repubblica di Potenza.
Lotito era a bordo di un ciclomotore quando, secondo l’accusa, Sarli lo avrebbe tamponato «con premeditazione» con la sua auto, spingendolo per circa 17 metri «fino a farlo cadere violentemente a terra, lasciandolo esanime e gravemente ferito, tanto da cagionargli la morte qualche giorno più tardi», si legge in una nota della procura potentina.
Le indagini hanno portato ad acquisire «elementi sul movente del grave gesto delittuoso, da ricondurre a dinamiche di criminalità organizzata fra contrapposti gruppi operanti in provincia di Potenza».
In particolare, la vittima apparteneva al clan Riviezzi di Pignola, «storicamente contrapposto al clan Martorano-Stefanutti di Potenza, ai cui ambienti Sarli era collegato».