Molestie al maneggio di San Pancrazio: 65enne respinge le accuse

Ha respinto ogni addebito il titolare di un maneggio, un 65enne residente a San Pancrazio Salentino, finito in carcere nel pomeriggio di giovedì 28 luglio, con l’accusa di aver violentato due ragazzine di 9 e 13 anni durante le lezioni di equitazione. L’uomo, difeso dall’avvocata Francesca Conte, ha negato nel corso di un lungo interrogatorio di aver mai allungato le mani sulle due minorenni. Peraltro, ha raccontato, una delle due avrebbe continuato a frequentare l’abitazione dell’uomo anche dopo le ipotizzate violenze. La difesa ha già annunciato di voler chiedere una serie di accertamenti per consentire di avere un quadro più chiaro. L’allieva più piccola, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe subito gli abusi per ben due anni da parte dell’uomo, che avrebbe comprato il suo silenzio con regalini quali bigiotteria, cioccolatini e denaro per non rivelare ai genitori quelle sue “particolari attenzioni” che le riservava durante le lezioni di equitazione. A scoprire gli abusi fu la madre, che chiese alla piccola quale fosse il “segreto inconfessabile” cui faceva riferimento in una lettera indirizzata ad un’amichetta. L’altra minore, di 13 anni, invece, avrebbe subito palpeggiamenti durante le quattro lezioni seguite presso il maneggio dell’uomo, situato al confine tra le province di Brindisi e Lecce, costretta anche a toccare le parti intime del cavallo per creare – a detta dell’uomo – “empatia” con l’animale. Tutte accuse respinte nel corso dell’interrogatorio di garanzia. I presunti abusi ai danni della 13enne leccese si sarebbero verificati in un paese del Nord Salento, nel mese di maggio del 2021. Durante una lezione di equitazione, il 65enne, avrebbe palpeggiato la ragazzina, facendole sbottonare i pantaloni. Non solo, poiché le avrebbe afferrato il polso per farle toccare le parti intime del cavallo, con la scusa di creare un rapporto empatico e dicendole che si trattava di un segreto.

Come detto, il maestro di equitazione è accusato di violenza sessuale anche su una nipotina di 9 anni all’epoca dei fatti, avvenuti tra il 2018 ed il 2020. L’uomo l’avrebbe adescata regalandole oggetti di bigiotteria, soldi e cioccolato. E avrebbe avuto rapporti completi con la piccola nell’auto, in casa, nonché nella roulotte del maneggio. E l’avrebbe minacciata per non farle rivelare nulla ai propri genitori.

La bambina si confidò prima con una compagna di scuola per poi invece, riferire gli abusi subiti a sua madre che sporse denuncia. Il 65enne venne anche attinto dalla misura del divieto di avvicinamento alla ragazzina di 13 anni ed ai suoi genitori.

La giovane venne poi sentita nel corso dell’incidente probatorio, confermando le accuse, durante l’ascolto protetto.

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