Mola di Bari, i carabinieri tornano nel centro estetico dove fu uccisa Bruna Bovino

Questa mattina i carabinieri del Ros e i consulenti di parte di Antonio Colamonico, condannato definitivamente a 26 anni e 6 mesi di carcere per l’omicidio di Bruna Bovino, l’italobrasiliana che fu uccisa il 12 dicembre 2013 nel suo centro estetico a Mola di Bari, sono tornati nel centro per un sopralluogo 10 anni dopo.

L’accertamento irripetibile è stato autorizzato dalla Corte d’Assise d’appello di Bari prima del dissequestro e la restituzione ai proprietari. La richiesta dell’avvocato Nicola Quaranta, difensore di Colamonico, è finalizzato ad una revisione del processo.

Sul posto, dopo l’accesso dei carabinieri specializzati, il generale dei carabinieri in pensione Luciano Garofano, presidente dell’Accademia italiana di scienze forensi ed ex comandante del Ris di Parma, consulente di Colamonico, che si è sempre proclamato innocente.

Quello che il generale Garofalo verificherà è, in particolare, la composizione della sostanza contenuta in una bottiglietta, tuttora all’interno del centro estetico e che secondo l’accusa è un accelerante usato dall’assassino per favorire la propagazione delle fiamme. Secondo la difesa invece, che vuole analizzarla con nuove tecnologie scientifiche, è un gel per massaggi.

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