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Missili russi su Kiev, blackout e vittime: l’Ue condanna, l’Ucraina parla di «genocidio»

Nuova ondata di attacchi russi nella notte in Ucraina. Missili e droni hanno colpito Kiev e altre città, provocando blackout in undici regioni e gravi danni alle infrastrutture energetiche. Nella capitale, incendi e crolli si sono registrati dopo che detriti di droni hanno colpito edifici residenziali la riva sinistra è rimasta completamente senza elettricità. A Zaporizhzhia, un bambino di sette anni è morto a seguito di un raid.

Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha denunciato un «genocidio», accusando Mosca di voler privare i civili dell’energia con l’arrivo dell’inverno. Kiev ha inoltre ordinato l’evacuazione immediata delle famiglie con bambini da Kramatorsk, vicino al fronte del Donetsk, dopo il peggioramento della situazione di sicurezza. Il Cremlino ha ammesso un «attacco massiccio» contro obiettivi energetici, definendolo una risposta ad azioni «terroristiche» ucraine. La Commissione europea ha condannato “con la massima fermezza” i bombardamenti, ribadendo il pieno sostegno a Kiev.

Sul fronte diplomatico, a Riga la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha invocato un momento «whatever it takes» per la sicurezza europea. All’Ecofin, intanto, prosegue il dibattito sull’uso degli asset russi congelati per finanziare l’Ucraina: Germania e Svezia spingono per un accordo, mentre l’Italia chiede garanzie sull’impatto su deficit e debito. In parallelo, cresce la tensione militare: dal 13 ottobre partirà nei Paesi Bassi l’esercitazione nucleare Nato “Steadfast Noon”, mentre Mosca ha avviato manovre nel Golfo di Finlandia.

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