Michele Misseri, dopo aver scontato la condanna a otto anni di reclusione per l’occultamento del cadavere della nipote 15enne Sarah Scazzi, lascerà il carcere l’11 febbraio prossimo e, come annunciato nei giorni scorsi dal suo avvocato, tornerà a vivere nella villetta di Avetrana.
«La nostra comunità è serena, non percepisco paura o timore rispetto a questa vicenda». Commenta il sindaco di del comune in provincia di Taranto, Antonio Iazzi, docente all’Università del Salento.
Attraverso l’agenzia di stampa LaPresse, Iazzi sottolinea che «preferirei che non ci fosse troppa enfasi mediatica rispetto alla vicenda Misseri, per evitare il ripetersi del turismo del macabro, così come accadde nel 2010, nell’immediatezza dei fatti», aggiungendo che «ad ogni modo, non credo che si possano ripetere certe scene vissute all’epoca, tenuto conto del tempo trascorso».
Eletto il 3 ottobre del 2021 come espressione di una lista civica, Iazzi ricorda «che in quel periodo c’era gente che veniva da fuori provincia e persino regione per vedere la villetta di Avetrana» ma l’auspicio è che «fossimo ricordati per altro e non per la vicenda del 2010». L’amministrazione comunale, conclude Iazzi, sta «lavorando ormai da due anni sul fronte del rilancio turistico-culturale e balneare».
Il corpo di Sarah Scazzi fu trovato in un pozzo nelle campagne alle porte di Avetrana il 26 agosto del 2010. Per l’omicidio della ragazza sono state condanne all’ergastolo la moglie e la figlia di Michele Misseri, Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Entrambe hanno sempre rivendicato la propria innocenza.