Le sue uniche armi sono i pennelli e i colori. Smonta le minacce rivolte al sindaco Carlo Salvemini e all’amministrazione di Lecce, per i quali aveva invocato bombe e una pallottola nel cranio, ed esce allo scoperto.
Il misterioso “terrorista” non è altro che il noto artista internazionale, Ercole Pignatelli, leccese di nascita, le cui opere sono esposte anche a Palazzo Carafa, residenza municipale, che l’artista vorrebbe far saltare in aria. Sarebbe, insomma, una ironia dai toni molto forti, ma senza alcuna intenzione d’invocare la “distruzione” del Comune e la “morte” del sindaco, peraltro non nuovo alle “minacce artistiche” di Pignatelli che già in passato aveva criticato alcune decisioni dell’amministrazione comunale.
L’artista salentino si professa un convinto pacifista e un autentico innamorato della sua città e delle sue istituzioni e ribadisce la natura del suo commento, espresso in risposta a un post pubblicato sui social da una sua amica. Nelle intenzioni di Ercole Pignatelli non c’era alcun intento politico, visto che l’artista salentino si dichiara lontano da ogni schieramento e simpatizzante solo del progresso civico e artistico della sua città. In verità, la polemica nata dopo l’esternazione social di Pignatelli era stata già smorzata dalle parole del primo cittadino leccese che nei giorni scorsi, sempre affidandosi ai social, replicava: «A chi scrive questi commenti l’invito a una maggiore continenza verbale e l’augurio di una esistenza meno avvelenata e più serena».