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Michelle Baldassarre, il marito condannato per maltrattamenti. La figlia: «Diceva “ti ammazzo”»

La mania del controllo nei confronti di sua moglie Michelle Baldassarre e delle due figlie gemelle, Francesca e Donatella, che ha contraddistinto la vita familiare per anni, con liti, aggressione, umiliazioni e vessazioni. E ancora, "la volontà di ledere la donna si è affiancata e unita a quella di maltrattarla, mentre alle due figlie Donatella…

La mania del controllo nei confronti di sua moglie Michelle Baldassarre e delle due figlie gemelle, Francesca e Donatella, che ha contraddistinto la vita familiare per anni, con liti, aggressione, umiliazioni e vessazioni. E ancora, “la volontà di ledere la donna si è affiancata e unita a quella di maltrattarla, mentre alle due figlie Donatella e Francesca ha provocato gravi patologie che hanno limitato per anni il loro sviluppo psichico, in termini di equilibrio, autostima, accettazione di sè, gestione dell’ansia, rendendole incapaci di attendere alle ordinarie occupazioni di giovani donne, come gli studi”.

In 41 pagine appena depositate, la gup Susanna De Felice spiega perché il 29 novembre 2023 ha condannato per maltrattamenti su moglie (con l’aggravante della minorata difesa) e figlie, con il rito abbreviato a 7 anni di reclusione Vito Passalacqua, marito della 52enne di Santeramo in Colle trovata poi semicarbonizzata nelle campagne vicine il 7 febbraio scorso.

Liti per ogni cosa, anche su un’opinione discordante su un tema molto futile, e cioè come si può fare il check-in su Airbnb: «Non eravamo d’accordo, ricorda una delle due figlie in udienza, sono iniziate parolacce, insulti e poi è sfociato in un coltello da cucina puntato contro di me dicendo: “Ti ammazzo, ti posso togliere davanti, come ti ho messo al mondo ti posso togliere”, queste erano all’ordine del giorno queste frasi. Io in quel momento però ho reagito e lui mi ha ricorso. A mia madre diceva: “È colpa tua se loro si comportano così perché non sei stata una buona madre”. Poi i telefoni frantumati per terra, i calci e i ceffoni, le mortificazioni: “Sei grossa, non concluderai mai niente”, “Bestie”, “Dovevo mettere il preservativo”».

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