Sarebbe un giovane, con cui la vittima stava discutendo animatamente, che poi colpendola al collo con un’arma da taglio avrebbe ucciso Sara Campanella, una studentessa di 22 anni. La ragazza è morta dopo essere stata accoltellata alla gola da un 27enne compagno di corso per tecnici di laboratorio in Biologia a Messina.
«Le indagini serrate hanno consentito di arrivare al fermo questa mattina». Così il procuratore capo del tribunale di Messina, Antonio d’Amato, in conferenza stampa. «Il decreto di fermo è un provvedimento provvisorio suscettibile di convalida da parte del giudice per le indagini preliminari. Già la Procura ha chiesto al giudice non solo la convalida ma anche la emissione di un titolo custodiale che sarà una misura cautelare per il reato di omicidio pluriaggravato».
Immediata la caccia al suo assassino
L’area è stata transennata dai carabinieri che hanno visionato le immagini delle telecamere e sentito testimoni amici di corso di Sara. «Al decreto di fermo – continua il procuratore – si è arrivati sulla base di elementi univoci ed oggettivi che ci consentono anche di ritenere l’esistenza di un compendio indiziario grave, a carico del giovane che è stato identificato».
Il 27 enne «frequentava lo stesso corso della vittima e emerge che c’erano state delle attenzioni da parte di questo giovane anche in maniera insistente reiterata nel tempo».
Attenzioni che non avevano destato una particolare preoccupazione da parte della vittima stessa anche se ai compagni di corso aveva confessato «un certo fastidio che però non aveva superato quella soglia tale da determinare nella vittima una preoccupazione.
Nel giro di poco tempo i carabinieri hanno individuato e portato in caserma un sospettato. I militari sono risaliti a lui grazie alle immagini delle telecamere, al racconto dei testimoni e al contenuto del telefono della vittima. Il giovane è stato trovato in una casa in zona via Cannizzaro. Per gli inquirenti sarebbe stato lui a colpire la studentessa originaria di Misilmeri in provincia di Palermo, iscritta al corso di laurea di Tecniche di laboratorio biomediche al culmine di una discussione sul marciapiede. Il giovane in questo momento è sotto interrogatorio.
La conferenza stampa
«Nel pomeriggio di ieri – spiega Antonio d’Amato – i carabinieri vengono raggiunti da una telefonata nel corso della quale si fa riferimento appunto alla vicenda dell’accoltellamento. quindi qualcosa che era successo a Gazzi all’uscita dal Policlinico in università università dove si sono tenuti evidentemente anche ieri i corsi di formazione, quindi l’attività didattica a beneficio di questi studenti e le indagini vengono avviate immediatamente perché la ragazza accoltellata, nel breve volgere di minuti di pochi minuti purtroppo muore per effetto di questi colpi letali che gli gli sono stati inflitto con un taglierino comunque con un coltello».
L’indagine immediata e il contributo determinante degli amici
«L’attività di indagine si è strutturata grazie alla collaborazione di tutti gli studenti che erano compagni di corso della vittima. Hanno fornito un contributo determinante ai fini della ricostruzione, sia sotto il profilo della dinamica dell’omicidio, sia ai fini della identificazione e successiva localizzazione del presunto omicida. A questi elementi si sono aggiunti quelli ricavati dalle immagini tratte dagli impianti di videosorveglianza del policlinico e di esercizi privati commerciali, frame che ci hanno consentito di operare per la ricostruzione del fatto», ha concluso.
