Un giovane atleta di soli quindici anni colpito al volto con un pugno da un’altrettanto giovane tifoso della squadra avversaria. È questo ciò che è successo a Stefano Vangi, giovane cestista mesagnese, l’altro ieri sera, al termine della partita tra Sporting Bitonto e Mens Sana Mesagne, valevole per le final four regionali under 16, disputata a Bitonto e vinta dai padroni di casa.
Durante tutta la gara, come dichiarato dalla società di basket brindisina, i supporters della squadra locale hanno più volte indirizzato verso i giocatori mesagnesi e i loro accompagnatori, improperi irripetibili, creando così un clima di astio e tensione che poco ha a che fare con i valori dello sport.
Vangi intanto, capace di ignorare egregiamente le parole sbraitate dagli spalti, metteva a segno ben trentadue punti. Probabilmente è stata proprio la prestazione di livello assoluto del giovane la causa dell’aggressione.
Al termine della partita, come si apprende dai social di Mens Sana, i tifosi locali hanno invaso il campo da gioco, giustamente gioendo per la vittoria conquistata. Un giovane supporter bitontino però, non contento della vittoria e probabilmente amareggiato dall’ottima prestazione di Vangi, ha deciso di colpirlo violentemente al volto, causando all’atleta mesagnese contusioni ad uno zigomo, un occhio e alle labbra. Fortunatamente gli altri giocatori mesagnesi, ben catechizzati da allenatore e presidente sul comportamento da mantenere dinanzi a determinati eventi, si sono limitati a difendere il compagno separandolo dall’aggressore. Se si fossero comportati in altro modo la situazione sarebbe di certo degenerata.
Nella notte poi è arrivata la decisione del giudice sportivo sull’accaduto: ottocentocinquanta euro di multa comminata ai bitontini e squalifica del campo di gara per quattro giornate. Il presidente dei mesagnesi, Fabio Mellone, ha così commentato l’accaduto: «Non ho mai avuto timore per i miei tesserati, mai prima di ieri anzi. È brutto che accadano determinate cose, non fa bene né ai ragazzi né al movimento, in trent’anni non avevo mai visto nulla di simile. Come società chiediamo chiarezza sull’accaduto e ci riserviamo la possibilità di agire per vie legali contro i protagonisti del caso». Lo Sporting Bitonto poi, attraverso i propri canali social, ha diramato un comunicato stampa in cui affermava la propria totale estraneità ai fatti, che condanna fortemente.