Mari, Anita e le elezioni del 2024: sui social progetti e foto ricordo

Mari e Anita, legate a doppio filo nella corsa alla “poltrona”. Lo dicono gli atti allegati all’indagine che ha svelato il cosiddetto “sistema Sandrino”, quello che la gip Paola Angela De Santis ha certificato come “rodato” da anni. Maria Carmen Lorusso, moglie di Giacomo Olivieri e consigliera comunale a Bari, ai domiciliari dal 26 febbraio scorso nell’ambito dell’inchiesta sul voto di scambio mafioso, e l’assessora (dimissionaria) regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, avrebbero percorso più di un miglio insieme.

Lo dicono gli atti integrativi alla richiesta di misura cautelare (inviata alla gip oltre un anno fa), datati 14 marzo 2024, che riportano gli esiti di un approfondimento investigativo svolto dai carabinieri e dai consulenti della procura sui social.

Su Facebook, in particolare, dove già ad agosto 2020 Maurodinoia, in occasione del passaggio di Lorusso da una lista di centrodestra a “Sud al Centro” scriveva: “Ringrazio di cuore Maria Carmen Lorusso, mia poliedrica collega che siede dall’anno scorso con me in Consiglio comunale a Bari, per aver dichiarato di sostenere la mia candidatura al Consiglio regionale. Sapere di poter contare sulla stima e considerazione di una donna capace (…), mi dà la forza e la carica per affrontare con maggiore entusiasmo l’imminente campagna elettorale come candidata nella lista del Partito Democratico a sostegno di Michele Emiliano Presidente”.

Anita Maurodinoia sarà eletta alla Regione con quasi 20mila preferenze. È allora, secondo la Procura di Bari, che si dà inizio «ad un sodalizio politico che perdura a tutt’oggi». Il post poi prosegue, annunciando la prosecuzione del rapporto: “Ma Maria Carmen Lorusso, per le sue doti e le sue svariate propensioni non potrà mai essere ritenuta solo un mero sostegno elettorale, sarebbe davvero uno spreco, ma sarà per me soprattutto ‘un’amica di viaggio’, che coinvolgerò nella mia attività per arricchirmi del suo sapere”.

Un annuncio che trova conferma il 26 aprile 2021 nell’ufficializzazione, sul blog di Sud al centro, della nomina di Lorusso alla guida del gruppo consiliare con Pinuccio Di Giorgio e Romeo Ranieri, “che di comune accordo l’hanno designata come capogruppo”.

Ma non basta, e siamo all’attualità: «In aggiunta – scrivono i pm nell’integrazione alle indagini – attraverso la lettura di un post pubblicato il 2 agosto 2023 sulla pagina Facebook di Sud al Centro, si è potuto evincere il forte attivismo politico manifestato in previsione e preparazione all’appuntamento per le elezioni comunali di Bari, che si terranno l’8 e il 9 giugno 2024, da tre persone tutte gravitanti nella stessa organizzazione politica».

I tre sono l’avvocato Gianlucio Smaldone (ndr, ieri presente all’interrogatorio di garanzia di Sandro Cataldo), presidente del Municipio 2 del Comune di Bari e presidente di Sud al Centro; l’avvocato Antonio Baccellieri, segretario provinciale del movimento e dal 26 gennaio 2023 nominato assessore comunale a Triggiano (con delega a Servizi Partecipazione, Piano strategico città metropolitana, Bilancio, tributi, Finanze, Economato, Personale, Aziende a partecipazione comunale, Area cimiteriale, Fondi comunitari) con funzioni di vice sindaco; Maria Carme Lorusso.

«Tra i “mi piace” al post – evidenzia la Procura – vi è la significativa presenza di Angela Napoletano (ndr, moglie del cugino omonimo di Sandro Cataldo e presidente dell’Adisu Puglia) e Sandro Cataldo». Non mancano le foto ricordo, tutti insieme, a Natale.

Altro elemento “social” sul quale si soffermano gli inquirenti è un post pubblicato il 4 marzo scorso dal consigliere regionale Mario Conca, che giudicano «degno di interesse investigativo e significativo. Dalla lettura si è evinto – scrivono – che attribuisce a Sandro Cataldo, da sempre (o perlomeno dal 2004) l’esercizio di fatto dell’azione politica in favore della moglie Anita Maurodinoia, ovvero il merito dei successi in termini di voti e cariche elettive ottenute nel tempo». Ed è sempre Conca che «attribuisce al medesimo Cataldo la capacità di influire sulle nomine e incarichi all’interno della Stp (società partecipata dalla Città metropolitana di Bari che si occupa di trasporto pubblico locale) e dell’Adisu, nonché prodotto uno scientifico clientelismo politico».

Gli approfondimenti condotti dai carabinieri, su delega della Procura relativamente ai fatti denunciati da Conca avrebbero confermato le circostanze: tra le altre, quella che vede come amministratore delegato della Stp fino al 31 dicembre 2022 la moglie di Vito Perrelli (vicesindaco di Triggiano prima di Baccellieri) e ai domiciliari, nonché mamma di altri due collaboratori di Cataldo e anche loro ai domiciliari: Leo Alberto e Piergiorgio Perrelli.

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