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Mafia, Libera e il Comune di Bari parte civile contro gli Strisciuglio

L’associazione Libera e il Comune di Bari si sono costituiti parte civile contro il clan Strisciuglio di Bari. Su 150 imputati, ben 134 hanno chiesto di essere giudicati col rito abbreviato. Si è aperta così, ieri mattina, l’udienza preliminare nei confronti di capi e gregari dell’organizzazione di stampo mafioso che farebbe riferimento al boss Domenico…

L’associazione Libera e il Comune di Bari si sono costituiti parte civile contro il clan Strisciuglio di Bari. Su 150 imputati, ben 134 hanno chiesto di essere giudicati col rito abbreviato. Si è aperta così, ieri mattina, l’udienza preliminare nei confronti di capi e gregari dell’organizzazione di stampo mafioso che farebbe riferimento al boss Domenico Strisciuglio, alias “Mimmo la luna”. Nel procedimento penale, denominato “Vortice maestrale”, in corso nell’aula bunker di Bitonto, dinanzi alla gup, Antonella Cafagna, sono contestati i reati di associazione di stampo mafioso, traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e armi, estorsioni ai danni di commercianti e lesioni personali, danneggiamento aggravato, minacce. Alcuni dei 150 imputati, dovranno rispondere anche di una rissa avvenuta a gennaio 2016 nel carcere di Bari, a colpi di lamette e taglierini, che coinvolse 41 detenuti e in cui rimasero feriti anche alcuni agenti di polizia penitenziaria.

Le indagini di carabinieri e polizia, coordinate dai pm Antimafia, Daniela Chimienti e Marco D’Agostino, grazie anche alle dichiarazioni di 21 collaboratori di giustizia, ricostruisce l’attività criminale del clan più potente e capillare nella storia del capoluogo, capeggiato da Domenico Strisciuglio, a partire dal 2015, anche se egemone dagli anni ‘90 e le cui attività illecite sono racchiuse in precedenti indagini antimafia.
L’organizzazione di “Mimmo la luna” avrebbe ormai da decenni il controllo di molti quartieri della città, a cominciare dal suo quartiere generale, il “Libertà”, per estendersi al San Paolo, San Pio, San Girolamo, con influenze anche su Carbonara e il borgo antico, oltre ad alcuni paesi della provincia.
L’elevato numero di “soldati” e la grande disponibilità di armi, rappresentano da sempre il punto di forza del clan Strisciuglio. Oltre ai modi risoluti di imporre il pizzo a imprenditori e commercianti. L’indagine “Vortice maestrale” culminò col blitz avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 aprile 2021.

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