Quattro persone, ritenute presunti esponenti del “clan dei mesagnesi” della Sacra corona unita, sono state arrestate con l’accusa di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di un imprenditore.
Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce e condotte dagli agenti della Squadra mobile di Brindisi e della Sisco di Lecce, supportati dal servizio centrale operativo.
I quattro sono stati arrestati in un blitz avvenuto all’alba di oggi, 11 ottobre.
Stando a quanto emerso dalle indagini, i quattro avrebbero chiesto alla vittima, un imprenditore del Brindisino, 200mila euro e l’assunzione di una persona di loro fiducia. L’attività svolta dalla squadra mobile di Brindisi, guidata dal vicequestore Giorgio Grasso, è partita dalla denuncia dell’imprenditore, che opera nel settore dell’edilizia, la cui collaborazione è stata di “fondamentale importanza” secondo gli inquirenti.
Sarebbero stati almeno tre gli incontri nei quali gli indagati avrebbero avanzato le loro richieste alla vittima poiché, emerge dagli atti, anche loro “dovevano stare bene”. Il giorno fissato per la consegna di una prima tranche della somma di denaro, ventimila euro, a fronte della mancata presentazione all’incontro da parte dell’imprenditore presso l’abitazione dell’intermediario, gli indagati si sarebbero recati all’interno del cantiere edile compiendo diversi transiti, con brevi soste, a bordo di un’autovettura “con chiaro atteggiamento intimidatorio”. Inoltre poche ore dopo avrebbero minacciato la vittima intimandogli che entro la stessa giornata avrebbe dovuto consegnare il denaro, pena l’impossibilità di proseguire la propria attività lavorativa nel territorio, ritengono gli investigatori, “assoggettato al controllo” delle quattro persone poi arrestate.