«I tempi della Commissione sono complicati perché si devono incastrare con l’Aula e con le disponibilità degli auditi, io credo che il mese di aprile sia quello opportuno, anche se non credo che» il sindaco di Bari Antonio Decaro e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano «saranno le prime persone che sentiremo. L’ufficio di presidenza c’è oggi, quindi il calendario verrà stilato anche in base alle richieste che mi verranno sollecitate». Lo ha detto la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, ospite del Forum Adnkronos al Palazzo dell’Informazione, precisando che il timing per audire il primo cittadino e il governatore pugliese è quello del mese corrente.
«L’audizione del sindaco Decaro e del governatore Emiliano sono state richieste e verranno sicuramente calendarizzate, perché io cerco, tranne su questioni tecniche che mi impediscono di convocare alcune persone – spiega Colosimo -, di venire incontro alle esigenze di tutti e fare il lavoro più ampio possibile. Quindi sicuramente» Decaro e Emiliano «sono tra le persone che verranno sentite, anche se devo fare una specifica: su Emiliano» l’audizione richiesta «non è attinente all’indagine in sé per sé», perché il nome del governatore «non risulta in nessuna carta, ma è più una questione che attiene la Commissione per via delle dichiarazioni fatte».
Una nuova guerra di mafia a Bari?
Dopo l’omicidio Capriati, avvenuto la notte di lunedì a Torre a Mare, c’è il timore che a Bari possa scatenarsi una nuova guerra di mafia: «È un mio sospetto ma è anche quello che emerge dal lavoro degli inquirenti, perché il caso dell’agguato a Capriati non è un caso isolato, ma avviene dopo altre due tentativi di agguato nei giorni precedenti a Pasqua. Da un lato», la situazione nel capoluogo pugliese «vede il ritorno di Capriati, appena uscito di galera, sulle piazze di spaccio, e dall’altro registra come su quelle piazze ci fosse già il clan rivale, quello degli Strisciuglio», afferma Colosimo.
«Questo ovviamente preoccupa – aggiunge Colosimo – perché sappiamo che quando certi equilibri si alterano accadono le cose che abbiamo visto, ma consentitemi anche di dire che per chi fa indagini è un ottimo momento – osserva – perché fin quando le guerre sono sommerse e silenti è più difficile trovare le prove, in questi casi purtroppo è più facile e si può andare avanti più velocemente su alcuni fronti».