Condanne a pene comprese tra i 16 anni e i 2 anni di reclusione sono state emesse dal gup del Tribunale di Bari al termine del processo con rito abbreviato dell’indagine chiamata “Grande Carro” che nell’ottobre 2020 portò all’arresto di 48 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, riciclaggio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, sequestro di persona a scopo estorsivo, detenzione illegale di armi/esplosivi, truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Tra gli imputati criminali mafiosi foggiani, funzionari regionali, professionisti e intermediari dei clan. Nello specifico il giudice ha condannato a 16 anni Franco Delli Carri, uno dei capi dell’organizzazione mafiosa foggiana; a 11 anni a Cristoforo Aghilar, di Orta Nova (Foggia), già imputato in altro processo con l’accusa di aver ucciso l’ex suocera. Sedici anni di reclusione per Michele Pelosi; Vincenzo Buonavita, è stato condannato a 9 anni; 11 anni ad Adriano Leone; 7 anni e 4 mesi a Luciano Cupo, ritenuto dagli inquirenti vicino al boss Sinesi. E ancora, 6 anni e 8 mesi a Francesco Russo, 7 anni e 4 mesi a Cono Morena, 2 anni e 8 mesi ad Alessandro Magalotti. Assolto l’avvocato Michele Pio Gianquitto.
Il Tribunale di Bari ha inoltre ordinato la confisca dei beni in sequestro nei confronti di Delli Carri e Pelosi e disposto la restituzione di quanto in sequestro nei confronti di Pasquale Spinetti, assolto dall’accusa di mafia e cinque estorsioni. Aghilar, Pelosi, Buonavita, Spinetti, Delli Carri, Leone, Cupo, Russo, Morena e Magalotti sono stati condannati al risarcimento dei danni subiti dalle costituite parti civili, Regione Puglia e associazione di volontariato Giovanni Panunzio.