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Locorotondo, cagnolino sbranato dai lupi in giardino. L’allarme: «E se ci fosse stato un bimbo?»

Ennesimo attacco di lupi in Puglia. Questa volta a farne le spese è un cagnolino domestico, un Jack Russell, sbranato all'esterno dell'abitazione dei suoi proprietari a Locorotondo. Diventano sempre più frequenti, nella parte più a sud della provincia di Bari, in Valle d'Itria e in generale nel Salento, gli attacchi di lupi a greggi e…

Ennesimo attacco di lupi in Puglia. Questa volta a farne le spese è un cagnolino domestico, un Jack Russell, sbranato all’esterno dell’abitazione dei suoi proprietari a Locorotondo.

Diventano sempre più frequenti, nella parte più a sud della provincia di Bari, in Valle d’Itria e in generale nel Salento, gli attacchi di lupi a greggi e ora anche ad animali domestici.

Una situazione «drammatica e fuori controllo», denuncia il consigliere regionale pugliese di Fratelli d’Italia Tommaso Scatigna.

Quanto accaduto a Locorotondo, aggiunge, è «un fatto gravissimo perché dimostra come ormai l’emergenza lupi non sia più soltanto connessa ai danni provocati agli allevatori. Siamo ormai di fronte a un pericolo concreto per l’incolumità di animali domestici e soprattutto di persone».

Scatigna si chiede cosa sarebbe successo «se nel giardino della casa dove è stato ucciso il Jack Russell ci fosse stato un bambino?». Staremmo commentando, evidenzia, «una tragedia che speriamo non accada mai».

Nelle scorse settimane, ricorda il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, «avevo rimarcato quanto grave fosse l’emergenza lupi e quanto fosse necessario che la Regione Puglia iniziasse ad adottare provvedimenti attraverso un dettagliato piano di azioni operative per iniziare rapidamente un effettivo contrasto al fenomeno per fornire risposte al mondo agricolo e degli allevatori». Per Scatigna è ormai «indifferibile un efficace piano di controllo, considerata l’accertata presenza di lupi e relativi cuccioli che testimonia la capacità riproduttiva di una specie che, è bene ricordarlo, non ha predatori. L’emergenza lupi ormai riguarda la vita delle persone e non si può più perdere tempo», conclude.

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