«È arrivato il momento di fare davvero squadra perché non è mai stato conveniente come adesso investire al Sud». Lo dice Gabriele Menotti Lippolis, presidente di Confindustria Brindisi e delegato per l’energia di Confindustria Puglia. «In Puglia – afferma Lippolis – le aziende possono candidarsi per crediti d’imposta Zes, decontribuzione, agevolazioni di Puglia Sviluppo che ha gestito investimenti per oltre sette miliardi di euro coinvolgendo 17 mila imprese che hanno rappresentato un fattore di attrazione per investimenti esteri per circa un miliardo di euro: misure come Resto al Sud, fondi europei e Pnrr».
Lippolis puntualizza che: «Come Confindustria Brindisi guardiamo al futuro consapevoli che si stanno schiudendo per il territorio opportunità che da tempo non si profilavano: finalmente, dopo tanti anni di stagnazione, torneremo ad ospitare nel capoluogo una nuova, importante impresa come Act Blade, al passo con i tempi e in linea con le nuove esigenze dato che si occupa di produrre pale eoliche. Ma questa – avverte – se la politica locale farà la sua parte, sarà solo la prima di una serie di grandi occasioni per la città, perché importanti investimenti si intravedono anche nel settore della nautica e della cantieristica navale, in ambito portuale, nel settore energetico come Edison. Il 2023 dovrà essere l’anno in cui si porranno concretamente le basi per lo sviluppo come il nuovo Piano regolatore portuale, l’avvio dei lavori delle infrastrutture portuali e il decollo delle Zes con la contestuale, attesa riperimetrazione dell’area Sin. Da qui passa il domani».
Secondo Lippoli il Mezzogiorno «vanta un trend decennale che, per quanto concerne le medie imprese che vi operano, è estremamente interessante. Negli ultimi 10 anni, infatti, hanno fatto meglio in termini di crescita di forza lavoro, produttività e fatturato rispetto a quelle del Centro-Nord. Ciò, nonostante il livello di tassazione risulti più alto per via delle maggiori aliquote Irap applicate dalle regioni del Mezzogiorno alle prese con piani di rientro sanitario».
Infine fa notare che: «È stato studiato che investire cento euro nel manifatturiero meridionale genera un impatto economico sul Paese pari a 493 euro, a fronte di un dato medio nazionale di 375 euro. Il problema, allora, risiede nella scarsa densità di imprese e nel nanismo diffuso. L’industria e gli imprenditori vanno guardati come una grande risorsa per far crescere il territorio».
Brindisi vanta progetti importanti, il primo è quello di Edison, Alboran e Saipem che nelle intenzioni di Lippolis occorre che questi investimenti producano occupazione, magari passando dalla realizzazione di fabbriche per la componentistica: «Penso alla produzione in loco di elettrolizzatori».
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Di Serena Nuzzaco24 Novembre 2024