«Non fu un bicchiere a provocare il vistoso taglio sulla fronte», che il giovanissimo influencer Denis Dosio, mostrò a tutto il Paese nell’estate 2019, accusando un giovane barese di averglielo lanciato. È quanto sostenuto ieri mattina in udienza preliminare dinanzi alla gup Anna De Simone dai legali del giovane, gli avvocati Michele Laforgia e Andrea Melpignano. I fatti, come riportati da Denis Dosio, anche in tv, sono diventati corpo di una denuncia che, seguendo l’iter giudiziario, sono approdati all’udienza preliminare nella quale l’imputato è accusato di lesioni gravi.
In una rubrica che aveva su Instagram, Dosio raccontò quello che era accaduto la sera prima in una discoteca di Mykonos. «Una ragazza mi ha chiesto gentilmente una foto, mi sono accostato a lei e subito dopo averla fatta un ragazzo mi gira e mi domanda: “ma sei Denis Dosio?”. Io rispondo di sì e in un attimo mi ritrovo la testa insanguinata con sangue dappertutto, mi aveva spaccato il suo bicchiere di vetro in testa. Ho quasi perso i sensi nella strada per andare alla clinica medica più vicina, arrivati mi hanno messo più o meno 6 punti».
Completamente diversa la versione della difesa, che ha invitato la gup a visionare un video di quella sera, dal quale si evincerebbe che l’influencer si era fatto male diversamente: dopo il diverbio con il ragazzo barese e il lancio del bicchiere nella sua direzione, da un frame del video si distinguerebbe chiaramente la mano di una persona che da dietro le spalle gli spinge la testa su una parte di ferro. I due difensori, anche in osservanza alle nuove disposizioni della legge Cartabia, finalizzate allo smaltimento degli arretrati nel settore giustizia, hanno quindi invitato la gup a visionare il video (che hanno depositato), allo scopo di fornire già una prima direzione al procedimento.
La Cartabia, infatti, modificando quanto finora accaduto nelle aule dei gup, prescrive ai giudici di approfondire preventivamente alcuni aspetti che potrebbero essere determinanti poi nell’epilogo dell’eventuale processo. In sintesi, spetta già al gup nella fase preliminare, scremare i procedimenti per evitare che una volta a processo si concludano con un’assoluzione, o peggio ancora con una prescrizione, nell’ottica che è alla base della riforma, e cioé dello snellimento dei tempi processuali.
La risposta della gup De Simone arriverà nella prossima udienza.