Michelangelo Gaudelli, 27enne di Lesina vittima di un incidente stradale che si è verificato sulla strada provinciale 37 a Poggio Imperiale, non era alla guida dell’auto ma era seduto accanto al conducente, un suo conoscente, che gli aveva dato un passaggio.
Lo affermano dallo studio legale 3A che assiste la famiglia di Michelangelo.
I legali aggiungono che non è stata disposta l’autopsia «essendo evidente che la morte è stata dovuta esclusivamente ai gravi politraumi riportati nello schianto» tra le due auto coinvolte nel sinistro e non è stato «neppure necessario effettuare i consueti accertamenti tossicologici trattandosi di un passeggero e non del conducente».
Gaudelli lascia la compagna e due bambini di due e tre anni e lavorava come muratore. Il giorno di Pasqua viaggiava a bordo di una Fiat Bravo che, verosimilmente, rientrando in extremis da un sorpasso azzardato per evitare il veicolo che sopraggiungeva dalla direzione opposta, è andata a sbattere violentemente con l’auto che la precedeva con la sua parte anteriore destra, quella cioè, sostengono dallo Studio 3A, dove si trovava la vittima.
Quello di Michelangelo, affermando i legali, «è stato un destino crudele: il conducente della Bravo, che è automaticamente indagato per omicidio stradale dal Pubblico ministero della Procura di Foggia titolare del relativo procedimento penale, la dottoressa Rosa Pensa, era solo un conoscente della vittima che Gaudelli aveva incontrato per puro caso e che lo stava accompagnando al distributore più vicino per acquistare le sigarette. Durante il breve tragitto si è consumato il dramma. Un passaggio purtroppo fatale».