Il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore, e altre tre persone, tra attuali ed ex dirigenti dell’ospedale, sono stati rinviati a giudizio con le accuse, a vario titolo e in concorso, di omissioni di atti di ufficio e morte come conseguenza di altro reato, a conclusione delle indagini sul decesso di quattro pazienti, avvenuto tra il 2018 e il 2020, causato da un’infezione da legionella.
A disporre il rinvio a giudizio è stata la gup del tribunale di Bari, Anna Perrelli.
La prima udienza del processo è stata fissata al primo febbraio dell’anno prossimo davanti alla Seconda sezione penale.
All’esito dell’udienza preliminare celebrata oggi, il rinvio al giudizio del tribunale, riguarda Matilde Carlucci in qualità di ex direttore sanitario del Policlinico, Giuseppe Calabrese dirigente medico, vice direttore sanitario e responsabile della Sanità pubblica dipartimentale e Claudio Forte direttore dell’area tecnica.
Secondo l’accusa, imbastita dalla procura di Bari sulla base degli elementi raccolti dai carabinieri del Nas, non sarebbero stati eseguiti interventi necessari per la bonifica della rete idrica del policlinico, una volta accertata la presenza del batterio legionella.
Responsabile civile è l’azienda ospedaliera universitaria consorziale del Policlinico di Bari. Parti civili sono i familiari dei pazienti deceduti.