Lecce, rissa alla stazione carburanti: denunciati figlio, padre e zio

È terminata con la denuncia a piede libero per padre e figlio la violenta discussione avvenuta venerdì pomeriggio a Sogliano Cavour, nei pressi della stazione di rifornimento Q8, sulla circonvallazione, all’uscita del paese.

Un’accesa discussione fra tre persone, un 47enne, suo padre 73enne e il fratello di quest’ultimo, è sfociata nel sangue. La lite ha visto protagonisti in un primo momento il 47enne con suo zio. Dalle parole si sarebbe passati presto alle mani con uno dei due che avrebbe gettato un oggetto contro l’altro, al punto da scatenare la reazione del 73enne che, tirando fuori un coltello, avrebbe accoltellato il figlio. Almeno due i colpi inferti, con ferite non profonde provocate all’addome e ad una coscia, ma che hanno richiesto l’intervento di un’ambulanza del 118. I sanitari hanno trasportato il 47enne al “Vito Fazzi” di Lecce, con codice giallo, e dopo averlo medicato lo hanno giudicato guaribile in 30 giorni.

Tutti i protagonisti sono del posto, padre e figlio sono risultati volti noti alle forze dell’ordine, inoltre, il 47enne è affidato in prova ai servizi sociali. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cutrofiano che hanno ascoltato i testimoni e visionato alcune immagini di videosorveglianza. Nell’area di servizio, infatti, è presente anche un bar, e data l’ora diverse persone erano presenti ed hanno assistito alla scena. Su quanto accaduto sono ora in corso delle indagini, coordinate dalla sostituta procuratrice Maria Vallefuoco del tribunale di Lecce, indirizzate a chiarire l’esatta dinamica.

La zona è stata anche raggiunta dai vigili del fuoco giunti dal distaccamento di Maglie, con l’ausilio di un’autoscala partita dal comando provinciale, alla ricerca del coltello utilizzato durante l’aggressione. I caschi rossi hanno illuminato con i fari la zona e controllato anche i tetti della stazione di rifornimento. Il fendente, però, non è stato ancora trovato. Padre e figlio, denunciati a piede libero, sono assistiti dall’avvocata Simona Mancini.

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