Lecce, madre costringe la figlia minorenne a prostituirsi online con l’amante: i due a processo

Una madre leccese 46enne ed il suo amante milanese 52enne sono finiti a processo per aver costretto la figlia minorenne a prostituirsi online. La donna avrebbe sfruttato la sua relazione extraconiugale per coinvolgere la figlia in una rete di abusi sessuali, costringendola a compiere atti osceni su richiesta dell’uomo.

A far venire a galla la vicenda è stata una compagna di scuola con cui la ragazzina si era confidata e alla quale avrebbe raccontato il motivo per il quale era costretta a non poter più seguire le lezioni.

Secondo l’accusa, la madre avrebbe utilizzato una foto della figlia per attirare l’uomo su un sito di incontri, dando così inizio ad una relazione che si è trasformata in un incubo per la minore.

Entrambi gli imputati dovranno rispondere di pesanti accuse, tra cui pornografia minorile, tentata violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Il processo, che si svolgerà con rito abbreviato, è previsto per il prossimo 23 ottobre.

La ragazzina, oggi 17enne, che sarebbe stata costretta a subire le violenze da quando aveva 13 anni, ed il padre, al quale sarebbero stati somministrati ansiolitici dalla donna per renderlo inoffensivo, si sono costituiti parte civile, chiedendo un risarcimento di un milione di euro.

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