Non ce l’ha fatta Cristian Calignano, 40enne di Nardò, morto questa mattina al Vito Fazzi di Lecce dove era ricoverato a causa di un’emorragia.
Calignano soffriva di talassemia, una grave malattia ereditaria del sangue, ma non si è mai arreso al suo male, continuando fino all’ultimo nel suo impegno lavorativo, a capo del laboratorio Urban982, e nel sociale. Fino al malore che lo ha colto due giorni fa e che lo ha portato alla morte.
Cristian, che ha sempre rifiutato l’indennità di accompagnamento convinto di potersi affermare con le proprie forze senza ricorrere all’assistenzialismo dello Stato, è deceduto «nel reparto di Anestesia e Rianimazione per emorragia cerebrale spontanea», fanno sapere dal presidio ospedaliero di Lecce.
A seguito del decesso, dopo il rilievo clinico e strumentale di morte encefalica, i genitori di Cristian Calignano, hanno dato il consenso alla donazione degli organi. Sono stati asportati fegato, reni, cornee e cuore che ora continueranno a dare speranza ad altre persone, proprio come avrebbe voluto Cristian.
Il prelievo ha impegnato gli operatori del Reparto di Anestesia e Rianimazione diretto dal dottor Giuseppe Pulito, coadiuvati da medici di diverse discipline e infermieri di sala operatoria e dalla Direzione medica del Fazzi diretto dal dottor Carlo Leo. Coordinatrice del percorso di donazioni organi è la Dott.ssa Donatella Mastria.