Lavori urgenti al Cirillo, allievi in altre strutture. I genitori: «No alle lezioni pomeridiane»

Scuola chiusa per tre settimane e famiglie su tutte le furie. Succede al convitto Cirillo, dove i rappresentanti dei genitori sono stati informati che l’istituto rimarrà chiuso per una ventina di giorni a causa di alcuni interventi edilizi urgenti.

La scuola – stando a quanto avrebbe detto il responsabile della città metropolitana per l’edilizia scolastica, Marco Bronzini – non sarebbe agibile perché, nonostante non risultino gravi problemi strutturali, ci sarebbe il pericolo di caduta di intonaco dai solai. Per garantire la sicurezza degli studenti, si sarebbe quindi deciso di chiudere la scuola per due o tre settimane e spostare gli allievi in altre strutture. A partire dalla settimana prossima, secondo quanto riferiscono i genitori, i bambini della elementare saranno spostati alla “Del Prete” (ora chiusa) e continueranno a frequentare le lezioni normalmente, mentre i ragazzi di medie e superiori saranno trasferiti in istituti vicini, ma dovranno seguire le lezioni in orario pomeridiano, dalle 14.30 alle 20. E questo creerebbe non pochi problemi a tante famiglie. «Mio figlio fa la prima media e non può andare a scuola da solo, non ha ancora l’età – racconta Nicola -. Noi, come circa il 30 per cento delle famiglie del Cirillo, abitiamo fuori città, a Casamassima, anche se lavoriamo a Bari. Per me è impossibile portare mio figlio a scuola a quell’ora». Per questo, insieme ad una trentina di genitori (ma altri sono pronti ad aggiungersi), Nicola ha inviato alla dirigente scolastica, Ester Gargano, una lettera in cui si comunica che, da mercoledì e sin quando durerà questa situazione, i loro ragazzi non potranno andare a scuola.

Dopo la protesta delle famiglie, Bronzini si è impegnato a cercare altre soluzioni per permettere agli alunni di frequentare le lezioni la mattina. «Personalmente – racconta Nicola – ho proposto di riprendere la Dad, dopo che l’abbiamo fatta per due anni. Anche perché non sappiamo se questi lavori si prolungheranno». Le rassicurazioni, certo, ci sono: pare infatti che la ditta stia solo aspettando la consegna (prevista per mercoledì) degli oltre 3.500 metri quadri di materiale che sarà utilizzato per creare un controsoffitto capace di bloccare la caduta dell’intonaco.

Altra nota dolente è il mancato risarcimento di rette annuali già pagate e che, per questa chiusura improvvisa, molto probabilmente non saranno rimborsate: «I nostri figli – racconta Nicola – non potranno usufruire appieno del semiconvitto, che era una caratteristica per la quale molti di noi hanno scelto questa scuola. All’open day ci hanno detto un sacco di belle cose e abbiamo scelto il Cirillo in base all’organizzazione delle nostre vite, sapendo che nostro figlio poteva rimanere a scuola sino alle 17». L’istituto avrebbe garantito il servizio mensa (i cui locali sarebbero gli unici agibili), ma non il recupero delle ore pomeridiane. Molti ragazzi, tra l’altro, al pomeriggio fanno attività sportiva e in queste condizioni dovranno rinunciare a farla.

Rimane da capire perché questi lavori non sono stati fatti prima, nonostante pare che la situazione fosse già nota agli uffici tecnici della città metropolitana. Nel frattempo, in queste ore, è nato “AttiviAMOci per il Cirillo”, un comitato che ha già superato i cento iscritti.

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