Lavoratori senza contratto nell’azienda del consigliere regionale Tutolo: verifica degli ispettori

Antonio Tutolo, consigliere regionale indipendente ed ex sindaco civico di Lucera, avrebbe avuto nel suo nuovo agriturismo, Al Gelso, alla periferia della città federiciana, due lavoratori in nero, emersi dopo un accertamento degli ispettori del lavoro, giunti sul posto, che hanno contestato al titolare l’assenza di regolari contratti di assunzione per i due dipendenti.

La struttura, aperta nel mese di giugno, è dedicata alla ristorazione, una mai sopita passione del consigliere regionale che adesso dovrà fare i conti con questa grana che al di là dell’aspetto finanziario interviene nell’attività politica di Tutolo, il quale da sempre, fin da quando decise di sfidare tutta la politica lucerina con il movimento totalmente indipendente denominato il “Partito della pagnotta”, ha fatto della legalità e della trasparenza i cavalli di tante battaglie politiche. Fino a diventare consigliere regionale e oggi anche candidato alla carica di consigliere comunale a Foggia in una delle liste del candidato sindaco civico Giuseppe Mainiero.

Tutolo, non ha voluto commentare l’accaduto prima di verificare quanto è emerso dall’accertamento degli ispettori del lavoro. Ha solo detto che «tutti mi conoscono come una persona perbene e tale sono». Non nascondendo un sentimento di scoramento per un’ispezione che non è certamente una bella notizia, soprattutto per chi è in campagna elettorale e nonostante sappia che ogni competizione è fatta anche di colpi bassi non fa piacere subirne, visto che è probabile che possa diventare un motivo di polemica politica da parte degli avversari.

Sotto il profilo tecnico, la contestazione prevede una sanzione cospicua e l’opzione per ridurne l’importo di sanare la posizione dei lavoratori con un’assunzione. Tra l’altro, proprio la scorsa primavera il Governo nazionale ha provveduto a una stretta per limitare la piaga del lavoro nero con incrementi di importi per le sanzioni e con obblighi aggiuntivi, visto che, secondo l’Istat, su una rilevazione del 2020, sono quasi tre milioni i lavoratori che in Italia scelgono o sono costretti a lavorare in nero.

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