È in condizioni stabili la donna di 39 anni ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi per i traumi riportati dopo aver subito un’aggressione nel suo appartamento a Latiano.
La donna è stata sottoposta a un’ulteriore tac e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.
I sospetti dei militari ormai da ore ricadono sul compagno della donna, un 41enne del posto, già ascoltato dagli investigatori e la cui posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria.
I militari stanno acquisendo ulteriori riscontri su quanto avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì scorso nell’abitazione dove la coppia vive con il figlio minorenne e sulle ragioni alla base del litigio, poi sfociato nella brutale aggressione alla donna che sarebbe stata colpita con calci e pugni.
Il sindaco di Latiano: «Profonda vicinanza alla nostra concittadina»
«Come può un uomo, un compagno di vita annientare con la violenza una donna. Quello che è successo nel nostro paese ci ricorda che siamo davanti ad un’emergenza, a un fenomeno incomprensibile e assurdo che ha determinato in Italia, nel 2023, ben 120 donne uccise. Siamo arrabbiati, indignati, mortificati». Così il sindaco di Latiano, Mino Maiorano, commentando la vicenda.
Evidenziando che «servono norme e pene più severe, maggiori strumenti di protezione», Maiorano afferma che «la vera sfida è quella culturale; non è una operazione facile ma tentare di farlo è doveroso. Dobbiamo rafforzare le azioni sulle prevenzioni anche tramite il sostegno ai centri anti-violenza che tra le altre finalità accompagnano le donne ad essere più libere, a denunciare e quindi uscire dall’oppressione della violenza maschile, aiutano le donne a reagire soprattutto da reati consumati all’interno di nuclei familiari o di falsati e pervertiti rapporti d’amore».
Maiorano sottolinea che «l’amore è rispetto, comprensione, dialogo carezze e baci. Non è violenza» ed esprime «profonda vicinanza alla nostra concittadina e un immenso augurio affinché le sue profonde ferite possano guarire al più presto, soprattutto quelle del cuore e dell’animo» e «ripugnanza nei confronti dell’autore del vile e violento gesto».