La Open Arms è in porto a Brindisi: a bordo 299 migranti. Tra loro molti minori non accompagnati

È arrivata nel primo pomeriggio di oggi, nel porto di Brindisi, la nave Open Arms dell’omonima Ong.

A bordo ci sono 299 migranti salvati in sei distinte operazioni nel mar Mediterraneo. Tra loro molti sono i minori non accompagnati, ci sono anche alcune donne in avanzato stato di gravidanza e un bambino di cinque anni.

I migranti provengono da Eritrea, Egitto, Etiopia, Siria, Tunisia, Nigeria, Burkina Faso e Mali.

La nave ha attraccato presso la banchina di Sant’Apollinare per il successivo sbarco delle persone a bordo della nave.

Il dispositivo di accoglienza è stato disposto sotto il coordinamento della prefetta di Brindisi, Michela La Iacona, e del questore, Annino Gargano. Sulla nave non si registrano particolari emergenze di natura sanitaria.

«Non direi che ci sono situazioni critiche. Le condizioni generali sono buone. Ci sono tre donne in stato di gravidanza», comunica la prefetta La Iacona, che ringrazia «tutti i componenti di questo sistema d’accoglienza: ogni volta mi piace ricordarli, perchè ognuno di loro – afferma – copre un segmento importante, per comporre questo mosaico. Ho sempre registrato non solo impegno e professionalità di ciascuno, manche una partecipazione responsabile per garantire la migliore accoglienza. La macchina organizzativa è già collaudata. Per ogni sbarco, però, è necessario una riunione di coordinamento per tutte le misure del caso per l’accoglienza. Proprio per completare le operazioni di sbarco il prima possibile andremo avanti senza soluzione di continuità. Il questore ha predisposto quattro postazioni per il fotosegnalamento. Se sarà necessario – conclude – andremo avanti tutta la notte, fin quando non avremo completato».

Sulla nave ci sono cinque bambini piccoli. «Una bimba che che viene dal Camerun e viaggia con i genitori, uno di cinque anni che viaggia con la mamma e arriva dal Benin, e due fratelli della Costa d’Avorio con la madre», fa sapere Open Arms attraverso i suoi canali ufficiali. «Poi c’è M., 12 anni, vestito di azzurro ed è da solo. Ha perso sua sorella a Tunisi in un campo di ulivi. La polizia li inseguiva e si sono dovuti separare. Non sa dove si trovi ora. Per tutti i bambini e le bambine i cui diritti sono violati», sottolinea la Ong, «siamo in mare».

Fra i 300 a bordo della nave anche 23 donne, alcune in gravidanza, 186 uomini, 90 minori, dei quali 84 non sono accompagnati. Come fanno sapere fonti ufficiali, 110 di loro sono stati soccorsi mentre viaggiavano su una barca di legno, 14 su un altro natante di fortuna. Gli altri migranti sono stati recuperati in mare a bordo di altre quattro diverse imbarcazioni.

Alla banchina del porto di Brindisi dove è giunta la nave, sono presenti poliziotti, carabinieri, militari della guardia di finanza e della capitaneria di porto, personale della Croce rossa italiana, medici degli Uffici di sanità marittima, Asl, personale del comune di Brindisi, Protezione civile e della Autorità di sistema Portuale del Mar Adriatico meridionale.

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