Sono sbarcati nel porto di Taranto questa mattina, poco prima delle 8, i 126 migranti – tra cui 47 minori, 13 dei quali non accompagnati – salvati tre giorni fa dal naufragio nelle acque del mar Mediterraneo e trasportati nella città jonica dalla nave Humanity 1 dell’organizzazione non governativa Sos Humanity.
La nave, secondo quanto riferito dall’organizzazione, aveva già dovuto cercare riparo vicino alla costa per sfuggire alla tempesta che si avvicinava «che avrebbe messo a repentaglio il benessere dei sopravvissuti a bordo, la maggior parte dei quali ospitati sul ponte».
In un primo tempo il porto assegnato era stato quello di Ortona in Abruzzo, molto più lontano.
La Humanity 1 è stata accolta dagli operatori della Croce rossa italiana, attivata dalla Prefettura di Taranto, con il supporto dei servizi del comitato regionale tra cui il servizio migrazioni con le attività di RestoringFamilyLinks per prevenire le separazioni allo sbarco ed agevolare le riunificazioni familiari segnalate dal capo missione a bordo della nave. Sul posto anche il personale dell’ufficio immigrazione della Questura, il 118 e la Capitaneria di porto.
I migranti sbarcati a Taranto sono quasi tutti siriani. Le loro condizioni sono buone. I minori sono stati accompagnati all’hot spot del capoluogo ionico mentre gli altri in strutture idonee all’accoglienza.
«Fuggire dalle atroci violazioni dei diritti umani in Libia e sopravvivere al Mediterraneo – aveva scritto la Humanity – questa è la speranza con cui le persone osano attraversarlo su imbarcazioni indegne. Altri non hanno questa “fortuna” che dovrebbe essere data per scontata. Solo nel 2023 hanno perso la vita nel Mediterraneo centrale 2.498 persone. Il salvataggio in mare è obbligatorio».