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La Corte dei Conti condanna Arif: «Illegittime 160 consulenze»

Sono illegittime 160 consulenze esterne varate nel 2016 dall’Arif, l’agenzia regionale dei forestali, per ingaggiare altrettanti agenti per il monitoraggio della Xylella fastidiosa. Lo stabilisce una sentenza della Corte dei Conti che bacchetta l’operato di Arif nel reclutamento del personale. Le procedure, rilevano i giudici contabili, non sono state pubblicate sul sito, nella sezione dedicata…

Sono illegittime 160 consulenze esterne varate nel 2016 dall’Arif, l’agenzia regionale dei forestali, per ingaggiare altrettanti agenti per il monitoraggio della Xylella fastidiosa. Lo stabilisce una sentenza della Corte dei Conti che bacchetta l’operato di Arif nel reclutamento del personale. Le procedure, rilevano i giudici contabili, non sono state pubblicate sul sito, nella sezione dedicata alla trasparenza, e sono state trasmesse alla Corte, durante la fase di approfondimento, in un formato incomprensibile. La stroncatura più grave riguarda l’opportunità di avviare le singole consulenze del valore di circa 10 mila e 700 euro ciascuna per tre mesi di lavoro con un importo complessivo di 1,7 milioni di euro. Perché ricorrere all’esterno, osserva la Corte, a fronte degli oltre mille dipendenti inseriti nella pianta organica? Ma quand’anche non ci fossero professionalità interne, perché non è stato rispettato il divieto di effettuare lavoro autonomo per 160 tecnici in forza all’Agenzia?

A seguito degli approfondimenti istruttori, è stato chiesto all’Arif di inviare un elenco completo del personale in servizio presso l’Agenzia, con le rispettive qualifiche e assegnazioni: dalla documentazione pervenuta sono risultati in servizio 891 dipendenti, cui se ne aggiungono altri 46 distaccati presso la medesima Agenzia regionale, per un totale di 937 unità. Tali dipendenti, com’è evidente dalle relative sedi di servizio, coprono tutto il territorio della Regione e non è dato comprendere le ragioni che hanno loro impedito di compiere le proprie «attività di monitoraggio, prelievo e consegna dei campioni vegetali ai laboratori di analisi, nonché quelle di estirpazione delle piante infette».

Due sono le ipotesi per giustificare il loro non-utilizzo: la mancanza di specifiche competenze e la difficoltà di conciliare tali compiti con lo svolgimento delle proprie originarie mansioni. Entrambe le obiezioni, però, vengono meno se si pensa che, a coloro che non abbiano seguito un apposito corso di formazione per il monitoraggio della Xylella, l’Agenzia avrebbe organizzato e tenuto uno o più corsi secondo le indicazioni dell’Osservatorio fitosanitario regionale.

E dunque anche i soggetti privi di formazione avrebbero usufruito di un percorso formativo che, prima di procedere al conferimento di centinaia di incarichi esterni, sarebbe stato esteso anche ai dipendenti dell’Arif, acquisendo in tal modo professionalità che avrebbero contribuito alla “crescita” e “tesaurizzazione” del capitale umano dell’Agenzia.

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