Ischitella, finti operatori Usca tentano rapina subito dopo il funerale di un parente

L’inventiva delinquenziale non ha limiti e non lascia in pace neanche le famiglie che hanno subito un lutto e sono ancora nel dispiacere per la dipartita di un caro congiunto.

Succede ad Ischitella, in un’abitazione in via Giannone, in pieno centro, dove da qualche ore i familiari del caro estinto si sono ritrovati dopo i funerali e la triste pratica della sepoltura. In casa silenzio e sconforto, quando suonano al portone.

Si presentano due tipi, in tuta bianca e mascherina, spacciandosi per operatori dell’Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, composte da operatori sanitari con lo specifico compito di valutare a domicilio i pazienti Covid. solo che i due tutto sono tranne che operatori sanitari. Sono giovani, con chiaro accento dialettale garganico e invece di tamponi e provette, hanno una pistola e minacciano le persone in casa: un uomo e sua sorella, quest’ultima viene subito tappato la bocca con la mano per evitare ogni grida o allarme per i vicini.

I due “falsi Usca” hanno le idee molto chiare, sono alla ricerca del denaro che – secondo i loro calcoli – sarebbe in casa, prelevato dai familiari del morto per pagare le spese del funerale. Cercano inutilmente, perché quel denaro non c’è. Le informazioni che avranno avuto non sono pertinenti e li lasciano a mani vuote. O meglio, riescono a portare via poche cose di valore dalla casa: un portafoglio contenente circa 150 euro e null’altro, visto che le grida della donna finiscono epr attrarre l’attenzione dei vicini di casa e i due “falsi Usca” sono costretti a una precipitosa fuga.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Vico del Gargano che hanno raccolto le testimonianze e ricostruito la dinamica dell’accaduto.

Lascia riflettere la circostanza che i ladri avessero contezza di alcuni particolari legati alla disponibilità di denaro in casa da parte dei familiari del morto, appena seppellito, per cui l’ipotesi investigativa è di cercare i responsabili tra persone del posto, a conoscenza del lutto e, naturalmente, dell’imminente saldo del funerale. Tra l’altro, alcuni testimoni, ascoltati dai carabinieri, avrebbero confermato la presenza di una persona con forte accento vichese. Resta da comprendere come avessero potuto conoscere particolari che erano in esclusivo possesso dei familiari del morto e intervenire con così tanta celerità, tanto da lasciare sorpresi gli stessi componenti della famiglia del defunto.

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