«Il bollettino delle morti per strada oggi si è allungato con il nome di un’altra vittima, investita da un autobus mentre attraversava la strada. Oggi tutti siamo chiamati al cordoglio per il dolore che la sua famiglia sta vivendo in queste ore, ma presto questo sentimento lascerà il posto alla paura e alla rabbia. Perché non si può morire mentre si attraversa la strada. Non si può morire per colpa di un messaggino sul cellulare, di un bicchiere di troppo o di qualche minuto di ritardo che ci fa spingere il piede sull’acceleratore». Lo scrive su Facebook il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, in merito alla morte di un 87enne investito da un autobus oggi a Bari.
«Oggi – prosegue – siamo tutti giudici dei comportamenti altrui. Davanti all’ennesimo episodio tragico chiediamo giustizia e più controlli. È giusto. Vorrei anche io come tutti voi più giustizia e più controlli». Ma, sottolinea il sindaco, «non ci potrà mai essere un agente delle forze dell’ordine ad ogni angolo della città, né nessuna pena potrà restituire le vittime alle loro famiglie. Noi però abbiamo il dovere di agire per fare in modo che la situazione cambi».
Elencando poi una serie di iniziative che continuerà a mettere in campo il Comune per la sicurezza nelle strade, Decaro sottolinea che non è però possibile «essere in ogni automobile che circola in città, per ricordare che distogliere lo sguardo dalla strada per soli 2 secondi anche a 50 km/h significa percorrere 28 metri “alla cieca”». Così come non è possibile «impedire agli automobilisti di accelerare in prossimità delle strisce pedonali o con il semaforo giallo».
Il suo, conclude Decaro, non è un atto di accusa contro automobilisti e motociclisti, ma contro «chi non pensa che la sua distrazione può valere una vita umana».