Centri abitati e incroci al primo posto per numerosità di incidenti, autostrade e strade extraurbane per numero di vittime. Il punto lo appone Asset Puglia (Agenzia Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio) in un report in cui ha analizzato l’andamento dei sinistri stradali nella Regione, nell’anno del lockdown, parametrando i dati con quelli dell’anno precedente. Si tratta del monitoraggio più recente e puntuale riguardante il tema scottante della sicurezza stradale.
E non solo. Sono indicate anche le strade a maggior tasso di incidenti.
Le strade più funestate
Città metropolitana di Bari
Strada statale 16 che, nell’anno in esame (2020) è stata teatro di 88 incidenti, 3 dei quali mortali. Complessivamente ci sono stati 3 morti e 157 feriti. A seguire la statale 172 con 16 sinistri e 22 feriti; la statale 100 con 15 incidenti e 34 feriti.
BAT
La statale 16 la più rischiosa con 16 incidenti (di cui 1 mortale), 1 morto e 30 feriti seguita dalla statale 170 che è stata teatro di 5 incidenti di cui 1 mortale in cui hanno perso la vita tre persone.
Brindisi
Alta incidentalità sulla la statale 7 con 15 incidenti e 29 feriti e sulla statale 379 con 15 sinistri e 28 feriti.
Foggia
La statale 16 è la strada più incidentata (24 incidenti, 3 morti e 64 feriti) seguita dalla statale 673 (16 incidenti, 1 morto, 31 feriti), dalla statale 89 (12 incidenti e 28 feriti), dalla statale 272 (9 incidenti, 1 morti e 21 feriti), dalla statale 90 (6
incidenti, 3 morti e 10 feriti) e dalla statale 17 (6 incidenti, 1 morti e 12 feriti).
Lecce
La 101 (15 incidenti, 2 morti e 31 feriti) e la statale 7 ter (12 incidenti, 1 morti e 12 feriti).
Taranto
La statale 7 è quella con più incidenti (37 incidenti, 1 morto e 82 feriti) seguita dalla 106 (15 incidenti e 26 feriti) e dalla 172 che ha registrato 12 incidenti (di cui 2 mortali), 3 morti e 21 feriti.
Si tratta del resoconto del 2020, quando ancora erano vigenti limitazioni di spostamento, ma raccontano le criticità della sicurezza delle strade, in particolare su quelle ad alta percorrenza.
Certo è che il 69,7 per cento degli incidenti stradali si è verificato all’interno dei centri abitati, il 29,6 per cento fuori dall’abitato e 7 per cento in autostrada. Il più alto numero di vittime (71,2%) si è registrato fuori dall’abitato, mentre in autostrada c’è stato il 2,5% dei decessi e nei centri urbani il 26,3%. Ovviamente le limitazioni alla mobilità hanno portato effetti benefici in termini di decremento dell’incidentalità stradale e del numero di feriti all’interno dei centri abitati con valori rispettivamente pari al 24,5 per cento e al 29,9 per cento mentre, la mortalità ha subito un decremento meno marcato con un valore pari al 12,5 per cento.
In dissonanza con i dati di questa estate con le strade che tornano a essere troppo insanguinate, il 2020 è tutto un decremento. Il dato choc è quello del Salento dove sino al 2019 c’è stata una media di 50 mortali nell’arco di tre mesi.
In Puglia il 48,7 per cento dei sinistri si è verificato in concomitanza di incroci che hanno determinato il 18,8 per cento dei decessi ed il 49,9 per cento dei feriti. Il 42,4 per cento dei sinistri stradali è avvenuto in rettilineo con la morte di 99 persone (il 61,9% del totale dei decessi) e il 7,9 per cento dei sinistri è avvenuto in curva determinando il 18,8 per cento dei decessi.
Urgono interventi, dunque.