«Sette morti in quattro mesi, più i feriti. L’ennesimo mortale sulla 100 è l’ennesima tragedia annunciata, l’ennesima passerella politico-elettorale. Sono parole molte dure, ma mai come i tempi che seguiranno». Vanno Caragnano, leader del comitato Strade sicure, non usa mezzi termini nel commentare l’incidente costato la vita a tre persone e annuncia la presentazione di un esposto alla Procura di Taranto.
«Non sono bastati i tavoli tecnici, le pec e le istanze trasmesse finora da anni a far capire a chi di dovere che avrebbe dovuto fare di tutto per far trascorrere una sana domenica di marzo alle vittime di questa tragedia – osserva Caragnano – Se non agiscono la politica e gli enti competenti, agirà sicuramente la magistratura nei confronti di chi fino a oggi ha avuto pieni poteri di muoversi e non l’ha fatto».
Dal leader del comitato Strade sicure arriva anche un appello a Tullio Ferrante, sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: «Confido nel suo buon senso. Non perda tempo seguendo suggerimenti politici sbagliati ma, come fatto finora, dia esito all’analisi tecnica che gli abbiamo sottoposto e che è al vaglio dei suoi uffici per trovare immediatamente una soluzione temporanea fino all’intervento definitivo di ammodernamento».
Per la statale 100, infatti, sono previsti l’ampliamento a quattro corsie nel tratto successivo a Gioia del Colle e la costruzione di una rotonda a San Basilio. L’ammodernamento del tratto di Mottola, dove manca lo spartitraffico centrale, è stato inserito nel Piano regionale dei trasporti ma deve fare i conti con la mancanza di risorse. Nel frattempo, gli automobilisti continuano a morire. Ecco perché il Pd, attraverso il consigliere regionale Enzo Di Gregorio, chiede all’assessora regionale Anita Maurodinoia la convocazione di un tavolo permanente con l’Anas e con i Comuni interessati «per studiare un piano di misure da attuare immediatamente» e «fermare la strage».
