Dopo il rogo divampato martedì sera nella zona dell’ex lido Bagni di Romagna, a Manfredonia, un altro incendio si è sviluppato nella cittadina in provincia di Foggia.
Le fiamme, probabilmente di origine dolosa, sono scoppiate nella zona industriale e questa volta hanno interessato alcune ecoballe di rifiuti sversate illecitamente. L’incendio è stato domato poco dopo la mezzanotte. Nella stessa area, circa due settimane fa, le fiamme avevano distrutto sterpaglie, macchia mediterranea e piante di fichi d’India.
Stando a quanto riferito da Alessandro Manzella, responsabile delle guardie ambientali della sede regionale di Manfredonia, l’area dove è divampato l’incendio ieri sera è adibita a parcheggio della zona industriale dove insistono numerose aziende.
Le ecoballe, stando a quanto si apprende, erano lì da aprile, poste sotto sequestro dall’autorità giudiziaria, in attesa dello smaltimento che sarebbe dovuto avvenire a breve. Sul posto sono intervenuti anche gli ispettori ambientali Civilis oltre ai vigili del fuoco.
La città di Manfredonia dal 2024, stando ai dati forniti da Manzella, è interessata dallo sversamento di ecoballe di rifiuti. Il 7 gennaio del 2024 in zona Bagni di Romagna il primo sversamento, febbraio dello stesso anno in zona Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) lungo la statale 89 e ad aprile 2025 nella zona Pip oggetto dell’odierno incendio.
«È evidente che ci troviamo di fronte ad un disegno criminale premeditato – afferma il sindaco Domenico La Marca -. Questo non è vandalismo, è un atto deliberato contro l’ambiente, contro la sicurezza pubblica, contro la salute dei cittadini». Il Comune di Manfredonia ha chiesto e ottenuto l’attivazione da oggi di una sorveglianza notturna continuativa nell’area di Bagni di Romagna.