Una famiglia tranese è rimasta coinvolta nell’operazione di evacuazione storica avvenuta in questi giorni sull’isola di Rodi, in Grecia. A renderlo noto ieri mattina è stato il primo cittadino tranese, Amedeo Bottaro, che ha inoltrato via pec all’Unità di crisi del Ministero degli Esteri la richiesta di aiuto e assistenza per il nucleo familiare tranese composto da tre persone, tra cui una bimba di 8 anni.
Il rogo che sta devastando l’isola è scoppiato una settimana fa su una montagna al centro del territorio isolano e i vigili del fuoco e i soccorritori non sono riusciti ancora a domarlo data la vastità dell’area di foresta colpita e le temperature elevate. L’incendio ha distrutto anche numerose abitazioni e alberghi lussuosi. A oggi si contano oltre 30mila persone evacuate e secondo la portavoce della polizia Konstantia Dimoglidou sarebbe la più grande evacuazione mai effettuata in Grecia.
Nelle operazioni sono coinvolti oltre 200 vigili del fuoco con 39 mezzi, mentre nuovi rinforzi sono arrivati sabato notte a Rodi con due C-130 decollati da Elefsina. Ieri mattina all’alba cinque elicotteri, due dei quali dell’Aeronautica militare, e tre aerei hanno iniziato a sganciare acqua, mentre nel pomeriggio sono arrivati in supporto un velivolo dei vigili del fuoco dalla Repubblica Ceca e due dalla Turchia. L’incendio ha quasi tagliato in due l’isola tra la parte orientale e quella occidentale, con 3mila ettari di terreno bruciati. «La Protezione civile greca – si legge in una nota della Farnesina – ha organizzato centri di accoglienza e raccolta e sta facilitando i trasporti verso l’aeroporto di Rodi e i porti per consentire gli imbarchi verso ulteriori destinazioni».
L’incubo per la famiglia tranese è iniziato l’altro ieri, quando le notizie relative al rogo erano sempre più negative e l’incendio sembrava totalmente fuori controllo. I tre stavano trascorrendo le vacanze sulle spiagge di Plimiri, nella zona meridionale dell’isola, e nel tardo pomeriggio di sabato hanno ricevuto la notizia ufficiale relativa alla necessità di abbandonare l’hotel e di seguire le istruzioni della Protezione civile locale. La foto inoltrata al sindaco di Trani, scattata poco prima di lasciare l’albergo, è emblematica: l’incendio e la nube di fumo erano ben visibili all’orizzonte nonostante il buio. Nella nottata tra sabato e domenica la famiglia ha trovato rifugio in un alloggio provvisorio che si trovava comunque in una delle zone a rischio. Soltanto nel primo pomeriggio di ieri, a bordo di un bus, sono stati trasferiti a 80 chilometri di distanza, nella zona settentrionale dell’isola, lontani dalle aree più pericolose. Intorno alle 16 sono giunti nel Comune di Rodi per essere condotti in una scuola gestita dalla Protezione civile. Lo scalo aeroportuale di Rodi non ha subìto interruzioni e nella sola giornata di ieri sono state concluse quasi 200 attività tra decolli e atterraggi. La famiglia tranese dovrebbe rientrare in Italia con un volo nelle prossime ore, ma resta in attesa di notizie ufficiali sulla possibilità di rientro anticipato.