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In estate diminuiscono gli attacchi informatici: i dati sulla cybersecurity di Exprivia

Diminuiscono nel periodo estivo gli attacchi e gli incidenti informatici e si riapre leggermente la forbice tra i primi e i secondi: segnali che evidenziano come il crimine informatico viaggi in parallelo con l'attività economica. È quanto emerge dal nuovo “Threat Intelligence Report” dell'osservatorio cybersecurity di Exprivia sulle minacce informatiche in Italia che, tra luglio…

Diminuiscono nel periodo estivo gli attacchi e gli incidenti informatici e si riapre leggermente la forbice tra i primi e i secondi: segnali che evidenziano come il crimine informatico viaggi in parallelo con l’attività economica.

È quanto emerge dal nuovo “Threat Intelligence Report” dell’osservatorio cybersecurity di Exprivia sulle minacce informatiche in Italia che, tra luglio e settembre 2022, registra 251 attacchi, 203 incidenti (cioè attacchi andati a buon fine) e 27 violazioni della privacy.

Nel periodo preso in considerazione sono stati osservati 481 fenomeni in totale rispetto ai 766 del trimestre precedente, con un calo del 34% degli attacchi e del 43% degli incidenti, mentre per le violazioni della privacy non emerge una variazione significativa. Nonostante la riduzione dei casi rispetto ai mesi precedenti, il terzo trimestre dell’anno risulta sensibilmente peggiore rispetto allo stesso periodo del 2021 (con una crescita del 76%), quando i fenomeni registrati erano stati 273.

Il rapporto stilato dal gruppo Ict pugliese prende in considerazioni 113 fonti aperte (siti di aziende colpite, siti pubblici di interesse nazionale, agenzie di stampa online, blog e social media) e rileva che l’87% dei fenomeni è attribuibile ad attività legate al crimine informatico, ormai da sette trimestri in cima alle motivazioni degli attaccanti. A netta distanza hacktivism (azioni di disobbedienza civile in rete, 8% circa), e data breach (violazione dati personali, 6% circa). Crolla il cyber warfare (guerra cibernetica) che, con lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, si era aggiunto alla lista delle motivazioni degli hacker registrando un’impennata nel secondo trimestre del 2022, fino a quasi scomparire nel terzo (-96%).

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