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Impianto biogas a Modugno, il fronte del “No”: «Inquina ed è rischioso per la salute»

Gli impianti a biometano fanno male e nuocciono alla salute. È quanto emerso dalla conferenza pubblica, organizzata dai comitati Pro Ambiente Modugno, Movimento Modugno a 5 stelle, Onda verde Puglia e Ambiente è vita, per trattare, scientificamente, i rischi eventuali del nuovo impianto biogas che potrebbe sorgere tra Bitetto e Modugno. All’incontro hanno partecipato oltre…

Gli impianti a biometano fanno male e nuocciono alla salute. È quanto emerso dalla conferenza pubblica, organizzata dai comitati Pro Ambiente Modugno, Movimento Modugno a 5 stelle, Onda verde Puglia e Ambiente è vita, per trattare, scientificamente, i rischi eventuali del nuovo impianto biogas che potrebbe sorgere tra Bitetto e Modugno.

All’incontro hanno partecipato oltre al sindaco di Bitetto Fiorenza Pascazio e Modugno, Nicola Bonasia, i primi cittadini di Bitonto, Palo e Bitritto Francesco Paolo Ricci, Tommaso Amendolara e Giuseppe Giulitto. Rappresentante per il mondo scientifico il presidente del Comitato scientifico Isde (International society of doctors for environment) Agostino Di Ciaula, che ha chiarito perché gli impianti di questo tipo, producendo una grande quantità di formaldeide, un agente altamente cancerogeno, siano dannosi.

«La formaldeide – spiega – è stata classificata dall’Agenzia nazionale per la ricerca su cancro tra i cancerogeni certi. In Italia questo tipo di livello non viene neanche classificato. In Germania ci sono dei limiti sulle emissioni di questo inquinante».

Elevati livelli di rischio anche per i lavoratori, per l’inalazione di particolati molto al di sopra degli standard Oms.
«I lavoratori e le popolazioni vicine alla centrale biogas – fa sapere Di Ciaula – possono avere ripercussioni per gli inquinanti. Per non considerare il rischio della messa in circolo di germi patogeni e immunoresistenti». A chi lo accusa di voler dire di no a tutto, risponde che non si tratta di fare gli interessi delle aziende, foraggiate dai fondi europei, ma trovare un connubio tra produzione e rispetto per salute e ambiente.

«Questi impianti vengono fatti passare come sostenibili.– afferma –. È vero che si consumano meno combustibili fossili, ma è anche vero che si brucia digestato. La digestione anaerobica presenta rischi ambientali e sanitari maggiori rispetto al compostaggio tradizionale. Basta fare scelte di sostenibilità e non di convenienza».
Dure parole del primo cittadino di Bitetto Fiorenza Pascazio, che ha chiarito che questi impianti non possono assolutamente favorire l’economia circolare, contrariamente a quanto comunicato, durante l’ultimo consiglio comunale, proprio dall’assessore all’Ambiente Gianfranco Spizzico.

«Se c’è combustione c’è sempre processo climalterante – tuona Fiorenza Pascazio – è ora di chiarire che questi impianti di bio hanno solo il nome. Non fanno bene ai campi, non abbassano la Tarip e non favoriscono l’economia circolare. Gli uffici, che ne approvano l’istallazione, dovrebbero avere un approccio più scientifico e consapevole».

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