Riprenderà il prossimo 18 aprile, con l’ascolto dell’ultimo testimone citato dalla parte civile, l’udienza del processo a carico dell’ex pugile 21enne, Fabio Giampalmo, accusato dell’omicidio volontario di Paolo Caprio, imbianchino 40enne di Bitonto aggredito durante una lite avvenuta la notte tra il 4 e il 5 settembre 2021 all’esterno del bar di un’area di servizio lungo la provinciale di Modugno.
L’udienza era inizialmente fissata per oggi davanti alla Corte d’Assise di Bari ma è stata rinviata.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini Caprio, dopo essere stato colpito, cadde sbattendo la testa sul marciapiede e morì. La Procura ritiene si sia trattato di omicidio volontario, la difesa, composta dagli avvocati Giovanni Capaldi e Nicola Quaranta, intende invece provare che si sia trattato di omicidio preterintenzionale e che i quattro pugni inferti non siano stati idonei a cagionare la morte, che sarebbe avvenuta per il trauma occipitale causato dalla caduta.
Nell’atto di convalida del fermo in carcere il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Marco Galesi, aveva sottolineato la profonda conoscenza delle tecniche di combattimento di Giampalmo.