Illuzzi, Mercurio e le imprese amiche: progettavano appalti ad personam. Nelle carte bandi anche con altri enti pubblici

Il dirigente regionale Antonio Mercurio avrebbe potuto ancora «incidere negativamente sulla regolarità nella gestione dei rapporti contrattuali tra imprenditori e Regione e, comunque, sulla correttezza e sulla trasparenza dell’attività dell’amministrazione di appartenenza».

Appalti in itinere, o immaginati nel prossimo futuro, da condizionare e regolare secondo leggi ad personam, a diretto vantaggio dei propri interessi. È quello che secondo la giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari, Anna Perrelli, sarebbe accaduto se non avesse disposto la misura degli arresti domiciliari per lui e per il costruttore di Giovinazzo, Antonio Illuzzi. Anche lui, soprattutto lui, per la gip avrebbe potuto delinquere ancora, visto che «risulta avere ancora contratti di appalto in itinere con altri enti pubblici territoriali».

Dalle conversazioni intercettate sul suo telefono durante le indagini, è emerso che la Illuzzi Antonio srl (poi confluita nella Illuzzi Antonio Costruzioni srl) è risultata vincitrice di diversi appalti affidati da altri enti pubblici. Una circostanza che risulta particolarmente chiara in una telefonata del 17 novembre 2021, nella quale Illuzzi discute con un altro imprenditore (che allo stato degli atti non risulta indagato), l’andriese Claudio Prodon.

Parlano degli appalti pubblici affidati loro, tra i quali uno del Comune di Trani. I due si scambiano valutazioni su un architetto delle “case popolari”, con ogni probabilità il Rup di lavori affidati a Prodon dal Comune di Putignano.

Illuzzi: «Eh Claudio, su tre buste ho preso tre gare, ho preso un’altra all’Arca a Bari, là… una gara di merda, con l’1% di ribasso l’ho presa, e adesso stamattina sono andato pure a quella dell’OG2 là, a Trani, che dice che tu facevi il subappaltatore là? Al Comune?».

Prodon: «Vabbè Antonio, non è un problema, disponi!».

I.: Ok, fammi vedere che cazzo vuole questa, hai capito? Perchè oggi mi ha convocato là, voleva sapere … e lei poi mi ha detto … questi sono gli impianti, dice, li seguiva … di cui io non ho niente da ridire. Mi ha detto … gli ho detto:meh, è un mio amico, quindi non è un problema. Visto che forse li conosci anche … probabilmente già?».

P.: «No, non lo so, io a questa non l’ho mai conosciuta, vabbè comunque Antò non ti preoccupare, non ci sono problemi!».

I.: «Vabbù ok, e no, è perché devo dare i documenti, i cosi, perché io neanche me ne ero accorto che là bisogna dare il patentino … chi cazzo lo tiene … che io non ce l’ho onestamente ….».

P.: «Va bene dai, non ti preoccupare».

Dopo qualche minuto la chiacchierata si sposta sull’altro appalto.

Prodon: «Ma tu P. lo conosci? L’architetto …».

Illuzzi: «Sì si, pure l’architetto? Sì, quello della casa popolare, dello Iacp, l’Arca».

P.: «Eh, com’è?».

I.: «No, è tranquillo, puoi ragionare. Sembra serio, però è tranquillo, perché?».

P.: «Ah no, perché mi aggiudicò una gara a Putignano».

I.: «È lui il direttore lavori?».

P.: «E lui è il Rup, non è il direttore lavori …».

I.: «Eh … no, ma è tranquillo, sto in ottimi rapporti».

P.: «Che io adesso …».

I.: «Quello è di Triggiano».

P.: «Pure io … pure io ho preso un casino di gare».

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