Il tribunale di Lecce ha condannato l’ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, per i presunti illeciti commessi nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Banca di credito cooperativo di Terra d’Otranto che si sono tenute nel maggio del 2014.
I giudici della prima sezione penale del tribunale del capoluogo salentino hanno assolto cinque persone e condannato Mazzotta a due anni e sei mesi di reclusione, escludendo però l’aggravante mafiosa.
La Procura di Lecce aveva ipotizzato il condizionamento della Sacra corona unita. Gli imputati rispondevano, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso, tentata e consumata, e tentata concussione.
Tra gli imputati anche Saulle Politi, 47 anni, già condannato per associazione mafiosa, e Giovanni Mazzotta, 56 anni, considerato vicino al clan Tornese della Scu. Entrambi sono stati assolti così come Maria Grazia Taurino, Luciano Gallo, Ennio Capozza.
Giancarlo Mazzotta, invece, è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione. L’ex sindaco all’epoca socio e amministratore di fatto della banca, è stato ritenuto responsabile per un unico capo di imputazione relativo ad un episodio di tentata concussione legata al rinnovo delle cariche del cda.
I giudici hanno disposto il non lungo a procedere per gli altri capi di imputazione, riqualificati in violenza privata, perché, escluse le aggravanti, gli stessi sono estinti per prescrizione.
Il pm della Dda Carmen Ruggiero aveva chiesto invece una condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione per l’ex primo cittadino. È stata rigettata la richiesta di condanna al risarcimento avanzata dalle parti civili.