Il vincitore del concorso è il figlio del dirigente che ha firmato. Bufera al Comune di Triggiano

Si “firmano Comitato cittadini attivi” e vogliono risposte dalla Procura, dalla Corte dei conti, da carabinieri, polizia e guardia di finanza, oltre che dagli stessi uffici comunali di Triggiano. La questione in ballo è un concorso, bandito da un dirigente del Comune di Triggiano e vinto da suo figlio.

Una questione che evidentemente si vuole buttare in politica, ma il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, non ci sta: «I politici, per espressa previsione di legge, se si tratta di atti di gestione, devono starne fuori – premette – Concorsi e gare d’appalto vengono gestiti dalla struttura. Ho visto questa determina, sottoscritta dal dirigente in discussione che ha preso atto dei risultati di una commissione esterna nominata».

La vicenda riguarda un concorso per un incarico da istruttore direttivo amministrativo, a tempo indeterminato, bandito il 29 ottobre 2021. A marzo 2022, lo stesso dirigente nomina una commissione giudicatrice, «funzionari del Comune di Triggiano da lui dipendenti, legati quindi a lui da vincolo di subordinazione gerarchica», ricostruisce l’esposto.

Al termine delle operazioni concorsuali, il vincitore è il figlio del dirigente. «Il padre, con proprio provvedimento del 20 giugno 2022, approva gli atti della commissione, da lui nominata, che proclama il figlio primo in graduatoria e pertanto vincitore del concorso».

Secondo il Comitato denunciante, il dirigente avrebbe dovuto astenersi seguendo il codice di comportamento dei dipendenti pubblici.

Il tutto, sostengono, nel silenzio del primo cittadino. «No, l’esposto non ce l’ho, ma non è la prima volta che usano questa fantomatica associazione», sorride. E spiega di essere corso ai ripari: «Ho fatto una riservata al segretario generale e l’ho invitato in qualità di responsabile dell’anti corruzione a verificare se tutte le procedure sono corrispondenti alla legge. Vedremo cosa fare, al di là dell’opportunità o meno, verificheremo la corrispondenza della procedura di legge».

Così, su due piedi, Donatelli non vede irregolarità: «Lui se ne è tagliato fuori, perché ha nominato una commissione esterna, poi la commissione ha espletato il concorso. In fondo, abbiamo appena nove idonei, diversi sono stati bocciati agli orali, e lui ne ha semplicemente preso atto con la determina firmata da lui».

Ma tutto questo, per il sindaco di Triggiano, non attiene alla sua personale condotta, non dovrebbe in alcun modo riguardarlo: «I politici devono stare lontano da queste cose, eppure poi alla fine viene coinvolto sempre il primo cittadino, pazzesco», conclude con amarezza.

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