Il sistema Sandrino: la riunione per aggiudicarsi la gestione di Torre Quetta

La gara per la gestione di Torre Quetta tra i progetti del “sistema Sandrino”. Nelle migliaia di carte del fascicolo della gip Paola Angela De Santis, che ha mandato ai domiciliari l’ideologo di Sud al Centro, nonché marito dell’ex assessora regionale ai Trasporti, Anita Mauridinoia, Sandro Cataldo, ci sono gli intrecci e i progetti dei “protagonisti”.

Tra questi, un ruolo principale, da co-protagonista è quello di Armando Defrancesco, fidato braccio destro di Cataldo, se non in quei quattro mesi del 2021, quando per un violento litigio con il suo “padrino”, andò a spiattellare tutto quello che sapeva, 20 anni di vita professionale e politica, al finanziere Gerardo Leone. Gli atti dell’inchiesta, quelli che sono contenuti nel fascicolo della gip. raccontano altre vicende, finora non emerse.

Come gli interessi legati alla partecipazione al bando del 2021 per la gestione di “Torre Quetta”, poi affidata dal Comune di Bari all’associazione temporanea di imprese composta dalla Lucente, Gruppo Ideazione e Cube Comunicazione, per tre anni con un canone di locazione di circa 500mila euro.

Un’aggiudicazione che fece molto discutere, dopo la revoca nel luglio 2021 della precedente alle prime tre in graduatoria, risultate legate fra loro, la Mapi srl, l’Allegroitalia e la BurrataBar.

Ma già a maggio, registrano le microspie nella Mercedes Classe B di Armando Defrancesco, quando il bando era stato appena pubblicato, il giovane partecipa ad una «riunione di lavoro» con Christian Calabrese, amministratore della Gruppo Ideazione srl, Michele Rizzi e Nicola Massimiliano Di Palma.

La riunione, monitorata da vicino dai carabinieri, tenutasi nella sede della Gruppo Ideazione, in via Cairoli, termina dopo circa un’ora.

Poco tempo dopo, le microspie registrano un resoconto dell’incontro, fatto da Defrancesco alla sua fidanzata Federica Netti: le racconta che nel pomeriggio ha partecipato a una riunione di lavoro con alcuni imprenditori e che il tema dell’incontro era stabilire alcune linee guida in merito alla partecipazione di una gara d’appalto pubblica tesa ad aggiudicarsi per tre anni la completa gestione delle strutture turistico-balneari e d’intrattenimento a Torre Quetta. «La partecipazione a tale riunione – si legge in un’annotazione dei carabinieri – appare alquanto anomala in considerazione del fatto che Defrancesco non risulta svolgere alcun tipo di attività imprenditoriale, così come “interessanti” apparivano le sue considerazioni inerenti le modalità dallo stesso suggerite per partecipare alla gara, suggerendo un “accordo preliminare” tra gli imprenditori, in modo che tutti ne potessero trarre vantaggio». Le microspie registrano il racconto di Defrancesco alla sua fidanzata e il piano per aggiudicarsi l’appalto di Torre Quetta.

Armando: «Sono arrivate voci che parteciperà tutta l’Italia. Imprenditori di Pesaro, di Milano, lo stesso De Laurentiis parteciperà. E come fai a competere con quelli … uagliò …».

Federica: «Scusa, e perché tutta l’Italia?».

A.: «E perché hanno saputo che questa Torre Quetta è una miniera d’oro. Siccome il bando è aperto … perché il coglione, invece di farlo aperto almeno ai pugliesi …

F.: «È a fondo perduto».

A.: «No, che fondo perduto. No, la cosa brutta sai cos’è? Per fortuna glielo avevo detto oggi, là è al massimo rialzo, ognuno può offrire quanto cazzo vuole, di solito quando ci sono le gare tu non puoi andare oltre. Addirittura abbiamo saputo importi tipo un milione di euro, ma poi dico, come fai in tre anni, come cazzo fa a guadagnare 350mila euro, cioè la pazzia! Cioè che cazzo sta sotto! E comunque stavano parecchi imprenditori a ragionare, stavo io… Lui mi ha detto “Armando tu come la vedi? Tu che sei un po’ più…”. Ho detto: “Raga, io sinceramente ho un’idea però devono essere corretti uno con l’altro sennò non vale la pena, ragazzi, cioè per una volta cerchiamo di essere seri, se non vogliamo dare questa struttura agli estranei”. Ho detto: “Che noi ci coalizziamo tutti quanti in un gruppo non serve, perché alla fine l’offerta una è. Invece, noi facendo più offerte, chi offre 300, tu 400, tu 500… hai più possibilità di vincere, nel senso che magari quello va con un milione, noi con 700 vinciamo! Mettiamo 50mila euro a testa, siamo 10 sono mezzo milione. Vinco io? Datemi 50mila euro a testa e vado a coprire”. Però ho detto: “Dobbiamo essere, non è che poi vince e poi ci escludete?”, siccome io non mi fido di questi».

F.: «Ma neanche loro si fiderebbero di te».

A.: «Eh lo so, vedremo».

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