Guerra di mala al quartiere Japigia di Bari: ergastolo per Antonio Busco

Con la condanna all’ergastolo con isolamento diurno di Antonio Busco per l’omicidio di Giuseppe Gelao (e il ferimento di Antonino Palermiti, nipote del capoclan Eugenio) si chiude il primo capitolo giudiziario che ricostruisce la guerra fra clan del quartiere Japigia di Bari, nella primavera del 2017, per il controllo di traffico e spaccio di droga.

La decisione, ieri, dei giudici della Corte d’Assise raccoglie l’esito delle indagini coordinate dai pm antimafia Fabio Buquicchio, Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano. L’agguato del 6 marzo 2017, in cui fu ferito anche l’erede del clan Palermiti, rientrava in un botta e risposta partito due mesi prima con l’omicidio di Francesco Barbieri, e conclusosi il 12 aprile con l’agguato in cui fu ucciso Nicola De Santis, pregiudicato vicino al clan all’epoca capeggiato da Busco.

Gli ultimi due delitti sono stati contestati in un unico procedimento, già in parte conclusosi con le condanne di 23 persone che avevano scelto di essere giudicate con il rito abbreviato. Tra questi anche gli altri componenti il commando che sparò a Gelao e Palermiti, e cioè Davide Monti e Giuseppe Signorile, condannati a 30 anni ciascuno di reclusione (con la riduzione prevista dal rito alternativo).

Busco, mandante del delitto, ha invece scelto il rito ordinario, conclusosi ieri con la condanna all’ergastolo. Per l’omicidio di De Santis, invece, considerato la risposta di Busco, era stato condannato alla pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione il collaboratore di giustizia, reo confesso, Domenico Milella, ex braccio destro del boss Palermiti, che aveva ottenuto uno sconto di pena proprio in virtù della sua collaborazione.

Gli altri 20 imputati hanno ricevuto condanne che vanno dai 9 anni ai 2 anni e 8 mesi di reclusione, accusati di aver creato un clima di terrore nel quartiere, organizzando le “stese” in stile camorristico, e cioè incursioni di decine di moto che sparavano in piena notte nelle strade del quartiere interi caricatori di mitragliette.

Tra questi, i pluripregiudicati Radames Parisi, Michele Ruggieri e Attilio Caizzi, Filippo Mineccia (genero di Palermiti) e Raffaele Addante.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version