Gli ultimi atti della tragedia: «L’elicottero volava basso»

Lutto regionale e consiglio di via Gentile rinvito di ventiquattrore per «consentire la partecipazione dei consiglieri alla cerimonia funebre» delle vittime del disastro aereo di sabato 5 novembre, costato la vita a sette persone (cinque passeggeri e due uomini dell’equipaggio). In modo particolare si tratta del funerale del medico Maurizio De Girolamo, per il quale l’amministrazione comunale di San Severo ha disposto per oggi il lutto cittadino.

Intanto, ieri alle Isole Tremiti un corteo è partito da piazza Pertini, costeggiando la chiesa e raggiungendo la postazione del 118 e l’eliporto dove sono state deposte due corone a ricordo delle vittime della tragedia dell’elicottero.

Sul fronte giudiziario, continuano i rilievi e la raccolta dei dati da parte dei tecnici nominati dalla Agenzia per la sicurezza dei voli e dalla Procura di Foggia che, come ha sottolineato il procuratore capo, Ludovico Vaccaro – «avrebbe già una sua idea di come sono andate le cose». Se la Procura ha le idee chiare, continuano però a susseguirsi le varie voci di ipotesi sulle cause che hanno buttato giù l’elicottero in volo di rientro dalle Isole Tremiti. Se le indicazioni dell’unico testimone oculare della tragedia, un contadino della zona, sono servite per individuare il luogo dov’era precipitato l’elicottero AW109, il suo racconto non è servito per chiarire gli ultimi momenti di volo, visto che ha potuto riferire di aver visto il velivolo volare molto basso prima dello schianto e di aver visto il successivo fumo salire dal luogo dell’impatto, avvenuto in prossimità del Canale santa Lucia, in agro di Apricena.

Scartata la “questione nebbia” o il maltempo che sabato mattina imperversava sulla zona, l’ipotesi più accredita sarebbe quella di un errato calcolo dell’altezza di volo -forse per un guasto tecnico o per problemi con il carburante – con i piloti che si sarebbero accorti d’impattare contro la cima degli alberi e nel cercare di prendere quota avrebbero toccato con la coda i rami più alti, con il successivo distacco del rotore posteriore e la perdita di controllo del velivolo, precipitato su un fianco, mentre la “coda” dell’elicottero è stata ritrovata a qualche centinaio di metri dall’impatto.

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