Hanno un nome e un volto gli aggressori di Antonio e Federico, i due 17 enni aggrediti una settimana fa al Parco Rossani e per i quali abbiamo usato nomi di fantasia. La storia, raccontata in esclusiva all’Edicola del Sud da una delle due vittime, è stata grimaldello per un potenziamento dei controlli negli spazi pubblici, solitamente frequentati dai ragazzi. Come annunciato dal questore di Bari, Giovanni Signer, sono stati intensificati e resi fissi nelle ore più “delicate”, quelle in cui c’è maggiore concentrazione di ragazzi, sia nel Parco che in piazza Moro e piazza Umberto. La decisione è stata presa dopo la convocazione di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, durante il quale il sindaco Antonio Decaro aveva sollecitato le forze dell’ordine.
Subito dopo la denuncia delle due due vittime, formalizzata nelle ore successive all’aggressione, gli investigatori del Commissariato di Bari Carrassi e i colleghi della Squadra Volanti della Questura di Bari hanno concentrato gli accertamenti su alcuni elementi sui quali stavano già lavorando, acquisendo le immagini della videosorveglianza e mostrando fotografie per il riconoscimento ai due 17enni.
Secondo il racconto di Antonio, il gruppo composto da una decina di ragazzini, li avrebbe accerchiati, derisi, picchiati e derubati. Di questi, una metà all’incirca sarebbe stata composta da ragazze, una delle quali si sarebbe qualificata come la fidanzata del “capo”. Le successive indagini avrebbero accertato la composizione “mista” del gruppetto: una metà almeno sarebbe stata composta da ragazzini incensurati, e non tutti baresi.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Bari, ovviamente non sono concluse e procedono fino all’identificazione dell’intero branco. Una dinamica che si ritrova a distanza di un anno da altri episodi, anche di natura più grave, avvenuti nell’altro polmone verde barese, Parco 2 Giugno.
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Di Paolo Ruscitto24 Novembre 2024