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“Giustizia svenduta”: Scimè e Savasta chiedono l’incompatibilità funzionale. Udienza rinviata

I giudici della Corte d'Appello di Lecce, presidente Nicola Lariccia, hanno rinviato al prossimo 16 gennaio, con sospensione dei termini, il processo della seconda tranche del caso relativo alla “giustizia svenduta” al Tribunale di Trani, dal 2014 al 2018. Nel corso dell'udienza i legali dell'ex pm Luigi Scimè, imputato insieme all'ex collega Antonio Savasta e…

I giudici della Corte d’Appello di Lecce, presidente Nicola Lariccia, hanno rinviato al prossimo 16 gennaio, con sospensione dei termini, il processo della seconda tranche del caso relativo alla “giustizia svenduta” al Tribunale di Trani, dal 2014 al 2018.

Nel corso dell’udienza i legali dell’ex pm Luigi Scimè, imputato insieme all’ex collega Antonio Savasta e agli avvocati Ruggiero Sfrecola e Giacomo Ragno, con l’immobiliarista Luigi D’Agostino, hanno reiterato un’eccezione di incompetenza funzionale (la prima era stata respinta lo scorso maggio).

L’eccezione di incompetenza funzionale è stata reiterata sulla scorta di quanto deciso lo scorso settembre dal gip di Lecce Laura Liguori: in merito al terzo filone della vicenda, nel quale compaiono 12 persone tra cui la sorella dell’x pm Emilia Savasta, la gip Liguori aveva dichiarato la propria incompetenza territoriale trasmettendo gli atti alla Procura di Potenza, aderendo all’impostazione data dalla Corte d’Appello, in altra composizione, nella decisione dello scorso 1 aprile.

In quella occasione venne annullata la sentenza di primo grado con la quale l’ex gip Michele Nardi era stato condannato a 16 anni e 9 mesi. Savasta è stato condannato con rito abbreviato a 10 anni di reclusione, Scimè a 4 anni.

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