Avrebbero gestito in maniera privatistica un tratto di spiaggia libera nel Comune di Otranto: quattro persone sono state rinviate a giudizio con le accuse di minacce, estorsioni, occupazione abusiva di suolo demaniale reiterata, gestione illecita di rifiuti non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale.
Le indagini sono state condotte dalla Guardia costiera di Otranto a seguito di alcune denunce dei fruitori di quel tratto di arenile.
A seguito delle denunce i militari effettuarono un primo sequestro di materiali da spiaggia e di un container, apposto abusivamente sul demanio marittimo.
Gli inquirenti scoprirono un vero e proprio meccanismo di gestione illecita di quel tratto di pregio dell’arenile idruntino.
Nel corso delle indagini è inoltre emerso che i quattro avrebbero più volte compiuto veri e propri atti intimidatori, volti a scoraggiare i “concorrenti”, ossia i titolari di regolari concessioni demaniali marittime e i soggetti legati al settore pubblico anche a scopo benefico, per non vedersi intralciati.
Non solo: gli investigatori, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno scoperto che i rinviati a giudizio avrebbero estorto cifre ai concessionari di aree limitrofe per vigilare sui beni di quelle concessioni ed evitare che questi subissero ulteriori danneggiamenti rispetto a quelli già patiti in passato.