Cattive abitudini che con il passare del tempo sono diventate pessime pratiche. E’ il rapporto sempre difficile che alcuni esseri umani hanno con il mare. Accade a Mola di Bari che il sindaco sia costretto ad intervenire nuovamente, nonostante una comunicazione ufficiale già dell’8 agosto, per ribadire concetti che dovrebbero essere ormai patrimonio collettivo. In questi giorni agostani c’è stato chi ha pensato bene di occupare letteralmente pezzi di spiaggia con gazebo, ormai fissi, con tanto di arredamento, si fa per dire, e addirittura generatori di elettricità. Azioni sconsiderate e peraltro in palese violazione dell’ordinanza regionale anti-accampamenti abusivi sulle spiagge. Le immagini scattate dalle forze dell’ordine nel corso di una vera e propria operazione di pulizia delle spiagge, è il caso di dire, non lasciano dubbi. In alcuni casi sono stati rimossi e sequestrati persino dei frigoriferi. Un lavoro congiunto tra polizia locale, carabinieri, Capitaneria di Porto e dipendenti della Navita, società che si occupa per conto del Comune di Mola di Bari della raccolta differenziata. Solo a giugno scorso, in vista dell’estate che in città significa un aumento considerevole della popolazione residente, aveva lanciato una nuova campagna straordinaria per raccogliere rifiuti ingombranti che spesso si ritrovano sui cigli delle strade di periferia o nelle campagne nei pressi del centro urbano.
Il sindaco Giuseppe Colonna sbotta: «Sono stato proprio io a sollecitare già nei giorni scorsi maggiori controlli e presidi del territorio da parte delle Forze dell’Ordine, a sostegno di quanto già svolgono quotidianamente i vigili urbani. In qualche situazione, poi, sono state comminate anche sanzioni». Tuttavia, il fenomeno sembra radicato e non bastano le multe. «Gli operatori lavorano dalla mattina alla sera sulla costa per ripulire quello che noi lasciamo ma serve più senso civico. Basta con comportamenti scriteriati, soprattutto da parte dei più giovani che, evidentemente, avrebbero bisogno di un corso accelerato di educazione civica». Poi, il primo cittadino conclude con un suo sogno personale: «Sembrerà strano ma ancora oggi, dopo quattro anni di mandato, sogno un mondo nel quale l’educazione e la cura verso gli altri e l’ambiente siano le uniche armi in nostro possesso, per prevenire tali situazioni che mancano di rispetto al nostro mare, deturpato dai bivacchi privati, alla legge e a chi ha il diritto di vivere la spiaggia senza che qualcuno altro se ne appropri».