Sono ancora tutti increduli dinanzi a quanto accaduto nell’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina circa un mese fa, salito alla ribalta della cronaca solo ieri: il primo vagito di una bimba venuta al mondo si è subito trasformato in un pianto disperato impossibile da fermare a causa di una sospetta crisi di astinenza da cocaina.
È stata sufficiente qualche ora ai medici per capire che qualcosa non andava e sottoporre mamma e figlia agli accertamenti necessari per fugare i sospetti e constatare la dura realtà. La bambina, nata con parto cesareo, piangeva disperatamente per una crisi di astinenza, nonostante la madre avesse negato di aver assunto sostanze stupefacenti.
Non si tratterebbe di casi isolati, da quanto emerge in ospedale, ma la situazione della piccolina, la quarta figlia della coppia, ha attirato subito l’attenzione del personale medico, che ha interpellato il tribunale dei minori, che dovrà appurare cosa sia realmente successo e decidere sul futuro della bambina.
Costatata la crisi di astinenza, mamma e figlia sono subito state trasferite presso l’unita di terapia intensiva dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove la neonata ha fortunatamente superato la crisi iniziale ed è oggi definitivamente fuori pericolo. È risaputo che per i nove mesi della gravidanza, ogni sostanza assunta dall’organismo materno arriva al feto attraverso la placenta, come le droghe che causano dipendenza nella madre posso provocare la medesima dipendenza nel neonato anche dopo la nascita.
Uno degli aspetti che desta maggiore stupore è il fatto che il padre della piccolina, abbia ammesso di non sapere che la moglie avesse fatto uso di droghe, negazione confermata sempre dalla madre nonostante i risultati degli esami clinici.
Ora è molto probabile che la neonata venga tolta ai genitori e, una volta dimessa dall’ospedale, potrebbe essere affidata ad una struttura specializzata per minori. Sembrerebbe esserci anche l’ipotesi di affido ai nonni, che vorrebbero occuparsi della nipotina.