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Furti di rame nei parchi eolici del Sud: la “banda” aveva base a San Ferdinando di Puglia, 10 gli arresti

Sono undici le ordinanze di custodia cautelare eseguite stamattina dai carabinieri del comando provinciale di Campobasso nell'ambito dell'indagine della Procura della Repubblica di Latiano sui furti di rame commessi in diversi parchi eolici in Molise, Campania, Basilicata e Puglia. In particolare 10 persone sono state arrestate e per un'altra è scattato l'obbligo di dimora. Sono…

Sono undici le ordinanze di custodia cautelare eseguite stamattina dai carabinieri del comando provinciale di Campobasso nell’ambito dell’indagine della Procura della Repubblica di Latiano sui furti di rame commessi in diversi parchi eolici in Molise, Campania, Basilicata e Puglia.

In particolare 10 persone sono state arrestate e per un’altra è scattato l’obbligo di dimora. Sono residenti a Bitonto, Cerignola, San Ferdinando di Puglia e Barletta. I carabinieri hanno eseguito anche sette decreti di perquisizione.

Le indagini sono partite dopo un tentato furto nei parchi eolici di Ururi e San Martino in Pensilis, in provincia di Campobasso, e hanno permesso di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere con base a San Ferdinando di Puglia, composta da undici cittadini di nazionalità rumena, uno di nazionalità albanese e sei di nazionalità italiana, tra cui tre donne (due rumene e una italiana).

Gli indagati, già noti alle forze dell’ordine per reati analoghi, facevano capo ad un cittadino rumeno che coordinava e dirigeva in prima persona sia la commissione dei furti che lo smistamento del metallo trafugato.

Una volta individuato il parco eolico i componenti della banda, nelle prime ore della sera, forzavano la porta di accesso degli aerogeneratori, tranciavano i vari cavi di rame ed asportavano rame in quantità, danneggiando, al contempo, i trasformatori.

Successivamente è stato accertato come il metallo fosse, poi, trasportato in luoghi dove veniva sguainato e preparato per l’introduzione all’interno del mercato nero. Le attività illecite si concludevano con la vendita a grossisti del settore del metallo e con la ripartizione del ricavato tra i componenti dell’organizzazione.

Durante le attività investigative sono stati accertati 13 furti e 10 ricettazioni di rame, il furto di oltre 6 tonnellate di rame.

Il danno patrimoniale del materiale trafugato, quantificato in un milione di euro, ha comportato la mancata produzione di energia eolica di circa novemila Mwh, per circa tre milioni di euro di valore commerciale.

Nel corso delle attività è stato anche arrestato un componente della banda per porto abusivo di una pistola clandestina, detenuta sotto il materasso della culla della figlia.

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